| Parlo da comune cittadina. Come tanti cittadini, mi alzo presto al mattino e, mentre faccio colazione, mi avveleno con la rassegna stampa. Il 27 del mese scorso si consumava uno degli eventi più tragici di questa caldissima estate. Mentre tutte le riviere d'Italia erano in festa perché i cittadini si lasciavano alle spalle il caldo afoso delle città per trasferirsi al mare (e sborsare, quindi, una gran quantità di denaro nei luoghi di villeggiatura), un gruppo di disadattati prendeva di mira una coppia straniera - polacca - e agiva nel modo più efferato. Lui caricato di botte fino a svenire. Lei violentata a ripetizione.
Per diversi giorni, la caccia è stata aperta e stamane, finalmente, si è recuperato anche l'ultimo elemento della banda, che cercava di fuggire prendendo il primo treno. Due avevano confessato. Si parla dei minorenni, perché il maggiorenne - l'ultimo arrestato - non ha mai lasciato trapelare alcun pentimento (e il sito fb personale, con foto da "machetto" in calzamaglia dimostrerebbe tutto ciò).
Al di là del processo alle intenzioni e del raccapriccio che uno stupro provoca in me, trovo che le parole seguite agli arresti dei succitati siano state gravi tanto quanto l'evento in sé. Perché gli addetti ai lavori, interrogati su questo caso "felicemente risolto", hanno mostrato scarsissimo interesse per la ragazza polacca e per il suo trauma. Secondo loro, la banda avrebbe "rovinato" la bellissima estate riminese.
In secondo luogo, essendo gli stupratori minorenni, gli stessi inquirenti si sono preoccupati di far sapere che il senso di colpa stava probabilmente dilaniandoli (di qui la decisione di costituirsi). E' stato intervistato anche uno dei genitori, che cerca di ottenere la cittadinanza italiana da vent'anni ed ha precedenti penali: anche lui dice che i suoi figli sono stati plagiati dal capobranco...
Tradotto in soldoni - complice una legge italiana - in galera non ci staranno a lungo. Né, credo, si avvieranno processi rieducativi.
E della ragazza polacca e del suo trauma ci dimenticheremo presto. Lei, però, di quelle bestie feroci si ricorderà per tutta la vita.
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