| Capitolo 10
Ondate di dolore, angoscia, sconforto, disperazione, impotenza... avvolgono Masumi in un turbine emotivo di devastante intensità, scuotono nel profondo ogni fibra del suo essere fino a depauperare la sua mente dell'ultimo residuo barlume di lucidità. Un'improvvisa rabbia si fa allora strada nel cuore dell'uomo, una rabbia insospettabile, una rabbia che acquista maggiore intensità ad ogni secondo che passa... tanto da indurlo, senza che neanche se ne accorga, a balzare di scatto in piedi e fissare lo sguardo stravolto in quello dell'interlocutore. Hijiri, consapevole di aver distrutto ogni residua difesa del capo, se ne addolora profondamente ma, allo stesso tempo, rafforza la propria convinzione di non poter cedere alla pietà proprio nel momento in cui la vittoria gli si presenta davanti. Sa di dover spingere l'uomo a cui è devoto oltre i limiti della ragione se vuole salvarlo impedendo che perseveri in scelte che lo renderanno infelice per sempre, e con lui le persone che lo circondano. Pertanto, si prepara ad affondare il colpo finale... - Visto che lei non ha la minima intenzione di uscire allo scoperto... - riprende l'uomo ombra mentre, con ostentata sicurezza, volge le spalle al capo e fa per andarsene - … non le dispiacerà se ne approfitterò io... Dico bene, signor Masumi? - Senza attendere la risposta, lo saluta cortesemente e si dirige verso la porta. - Aspetta, Hijiri...! - gli intima, però, Masumi con il volto acceso di folle rabbia. - Non dirai sul serio?! - Senza neanche accorgersene, afferra il tagliacarte che si trova sul tavolino, e con cui poco prima stava aprendo la posta, e lo lancia con forza nella sua direzione. L'arnese colpisce di striscio l'uomo ombra, ferendolo lievemente sul collo e tagliandogli una ciocca di capelli, per poi conficcarsi nel legno della porta. Di fronte alla brutalità del suo stesso gesto, Masumi riacquista la lucidità e si maledice mentalmente per aver permesso alle proprie emozioni di dominarlo a tal punto da spingerlo ad un abominio di cui mai si sarebbe ritenuto capace. Pur avendo consapevolmente provocato il capo Hijiri, la violenta reazione di lui lo sorprende non poco, essa superando ogni previsione. Con prudenza, si volge indietro e con sguardo interrogativo resta in attesa della prossima mossa dell'uomo... - Scusami... Hijiri...! - dice Masumi con voce malferma, parlando più a sé stesso che al proprio collaboratore. - Ma questo non te lo lascerò fare...! Non... non devi farlo...! Altrimenti... sento che potrei ammazzarti! - All'udire quelle parole, la tensione dell'uomo ombra si allenta e il suo viso prima contratto si distende. Stacca, quindi, il tagliacarte dal posto in cui si era conficcato e, fatto qualche passo verso il centro della stanza e lo depone nuovamente sul tavolino. - Finalmente ha rivelato i suoi veri sentimenti... signor Hayami! - prorompe, dopo qualche istante. - Lei mi da molto da fare, sa...? Non farei mai una cosa del genere...! Piuttosto che lasciarsi fregare quella ragazza da qualcun altro... lei sarebbe disposto ad uccidere, persino me. Ci rifletta bene, signor Masumi! - Quindi, senza ulteriori indugi: - Che cosa vuole fare, nonostante continui a provare questo sentimento? Se si sposerà con la signorina Shiori spinto dal senso di colpa, non renderà felice nessuno. Ha intenzione di continuare a vivere nel rimorso e nell'angoscia per tutta la vita...? Tanto tempo fa lei rimase attratto da Maya... è diventato il suo fan numero una... ha continuato a sostenerla da dietro le quinte, tenendo nascosto il profondo amore che prova per lei...! Si presenti senza mezzi termini a quella ragazza come l'ammiratore, signor Masumi! Poi prenda la decisione migliore per lei! Qualunque tempesta incontri in futuro... viva rimanendo sempre onesto con se stesso! - Masumi, silente, ascolta le parole dell'uomo che per l'ennesima volta si presenta come un amico piuttosto che come un dipendente. Non sa cosa dire, se non il semplice - Grazie... - che gli sgorga spontaneo dal cuore e che racchiude le mille inespresse parole che vorrebbe rivolgergli per ringraziarlo di quanto ha fatto per lui in quegli ultimi minuti, pur potendo presagire il pericolo insito in un atteggiamento così provocatorio. - Di nulla, signor Hayami... - risponde con un sorriso. - Adesso vado... organizzerò il fatidico incontro tra Maya Kitajima e il suo ammiratore segreto... se per lei va bene! - chiede poi attendendo una conferma. - D'accordo, Hijiri... vai pure... - annuisce Masumi, accompagnando le parole con un gesto del capo. - Vorrei incontrala qui, ad Izu... - soggiunge mentre i suoi pensieri corrono lontani, alla notte passata in crociera... - ...sulla spiaggia antistante alla villa... - - Come desidera! - risponde Hijiri ormai sulla soglia della porta ma Masumi lo ferma... - Prima di andartene, vorrei sapere una cosa da te... - - Chieda pure, signor Hayami... - replica con pacatezza l'uomo ombra. - Vorrei sapere se... se tutto ciò che hai detto era una messa in scena... intendo dire i tuoi sentimenti per Maya, perché sono certo che il resto corrisponda a verità... oppure se per lei, tu... - la sua voce si incrina e un nodo alla gola gli impedisce di portare a termine la frase. - Che altro potrebbe essere se non il frutto di una commedia appositamente inscenata per mettere lei di fronte ai suoi sentimenti...? - risponde sibillino Hijiri, stando attento ad evitare che dal tono della voce possa trasparire la verità e cioè che quella ragazzina all'apparenza così insignificante ha conquistato anche il suo cuore... Chiusosi la porta dietro le spalle, l'uomo ombra si poggia su di essa, esausto per la dura lotta affrontata nell'ultima ora. Prende un profondo respiro e, attraversata la casa, si dirige verso il garage. Mentre conduce l'auto sulla via principale, rivolge un ultimo pensiero al proprio capo: - Pensi alla sua felicità, signor Masumi! Anche se questo significherà che dovrò rinunciare alla mia... Per il bene che ha fatto alla mia famiglia, sacrifico volentieri il mio cuore...! Sia felice... almeno lei! Questo è il mio desiderio... -
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