Susanna

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/9/2012, 19:43
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


“Susanna



fanfiction ispirata al personaggio di Susanna Marlowe in Candy Candy.



Era una notte di neve.
Una delle tante fredde notti del lungo inverno newyorkese.
Ero stata inquieta per tutto il giorno e senza un motivo plausibile: sentivo sotto pelle la sensazione che <quella neve>, <quell’intollerabile oscurità>, avrebbero cambiato per sempre la mia vita.
Per una ragazza di vent’anni, indipendente da sei grazie al teatro, ogni traguardo poteva dirsi raggiunto.
Mi sentivo, sotto l’aspetto artistico e lavorativo in genere, in una botte di ferro.
Non c’erano teorie filosofico-sentimentali né copioni lacrimevoli da recitare, al di fuori del tendone scarlatto. Avevo sentito parlare di amore travolgente solo leggendolo sui libri, sugli stessi quaderni che ero tenuta ad imparare a memoria per mestiere.
È cambiato tutto in un istante.
È bastato un sorriso di circostanza a scioccarmi una volta per sempre.

“Buona sera.”
Il vento parve soffiare ancora più forte, in quel momento. Il mio abito coi volant viola si confuse col suo mantello: egli non si mosse di un passo, attendendo un qualsiasi cenno da parte mia.
In quegli occhi verdi, c’era una determinazione spaventosa e inquietante, che mi toccarono il cuore sin da subito.
“Che cosa desidera?” chiesi incerta.
“Questa è la sede della compagnia Stratford?” si informò a sua volta il giovane dai lunghi capelli castani.
Io annuii con una espressione da ebete.
“Mi chiamo Terence Granchester e sono un attore.”
Quelle parole furono come una pugnalata definitiva.
Succede, sovente, che chi non abbia conosciuto altro che amori da copione, si lasci affascinare dalla possibilità di tradurre in pratica quanto esperito solo sul palco.
Così accadde anche a me.
Banalmente, scioccamente, ma, di certo, in modo del tutto reale.
Lo pregai di accomodarsi, dicendogli con sollecitudine che sarei andata ad informare il signor Hathaway immediatamente.
La compagnia andava bene, ma, dopo il ritiro del Maestro, si poneva il problema di trovare qualcuno che lo sostituisse degnamente: quel ragazzo, quel Terence, aveva una fisicità appariscente.
Lo avevo notato mentre riponeva il mantello bagnato davanti al camino e si passava una mano tra i capelli: quegli occhi verdi tradivano una storia di sofferenza che parlava al mio cuore vergine alle vicissitudini del mondo.
Non avevo idea di chi fosse realmente: lo avrei saputo di lì a poco.
Il Maestro penetrò nel salotto come un’ombra inquieta ed io compresi che lo conosceva bene.
“Grandchester, eh?” ripeté piano sollevando il sopracciglio sinistro “La tua esperienza teatrale equivale a zero, te ne rendi conto? E sarà difficile, vista la tua età, istruirti a dovere, correggere gli errori di impostazione che, per corredo, ti porti appresso…”
“Non ho bisogno di istruzione.” Aveva replicato pedantemente quel ragazzo.
Il mio cuore, in quell’istante, prese a battere con forza maggiore: solo una persona con grande sicurezza poteva permettersi di affermare cose come quelle. Davanti ad un Maestro di teatro, per di più.
“Il talento di Eleanor potrebbe non essere il tuo.” Replicò secco Robert Hathaway “Non accetterò un raccomandato, anche se è figlio di una mia cara amica.”
Questo era vero.
Nel mondo del teatro non c’era spazio per la bellezza priva del talento. Quel ragazzo era bellissimo, ma, da quanto diceva il Maestro, si capiva che non possedeva alcuna esperienza.
“Non voglio neppure sentirla nominare.”
La frase del ragazzo fu ancor più dura dell’allusione del capo.
Si era fatto pallido, le labbra gli tremavano vistosamente.
Depose la tazza di tea sul piattino, facendola tremare:
“La donna di cui parla ha debuttato qui, ma io non sono venuto per questo o per ottenere un qualche favore. So per certo che questa compagnia accoglie persone di sicuro talento e vorrei costruire una degna carriera. Sono certo che non farebbe mai salire sul palcoscenico un attore vile e privo di capacità: neppure per <amicizia>. O sbaglio, signor Hathaway?”
Il Maestro arrossì vistosamente.
“Sei presuntuoso e questa non è una caratteristica di Eleanor. Saremo noi anziani a decidere quanto talento possiedi e, in ogni caso, quand’anche dovessi averne, passerà molto tempo prima che tu possa calcare il palcoscenico da protagonista. Da questo momento, saranno le porte dell’inferno che ti si apriranno, ragazzo.”
Terence annuì.
Seguimmo il signor Hathaway fino all’uscio del salotto.
“Chi è questa Eleanor?” non potei fare a meno di chiedere.
Gli occhi verdi del giovane brillarono divertiti per un istante:
“Anche se non sono biondo, pensavo fosse evidente.”
Si avvicinò pericolosamente a me, prendendomi il mento tra due dita.
Andai in totale confusione, ché, per un istante, pensai intendesse baciarmi:
“No, non hai le lentiggini. Di te ci si può fidare. Sei una che parla poco, è così?”
Io abbassai la testa, rossa fino alle orecchie ed egli prese a ridere forte.
“Sei davvero una brava ragazza. Forse, l’unica attrice a questo mondo che non abbia riconosciuto nei miei tratti quelli della famosa artista Eleanor Baker…”
“Baker?” ripetei scioccata.
Ma l’allusione alle lentiggini suonò come un campanello d’allarme.
Lo conoscevo da dieci secondi e già ne intuivo la storia.
E <quella storia> era ben più importante della signora di cui si stava parlando.
Mi prese una ciocca di capelli e la rigirò intorno all’indice della mano sinistra.
Fu di nuovo panico, per me: perché si comportava così?
Stava, forse, provandoci? Poiché la sua vicinanza mi procurava piacere, attendevo fosse lui a compiere la mossa successiva.
E questo faceva scaturire ancora più ilarità in Terence.
“Ti emoziona che io ti stia vicino? Ma che attrice inesperta della vita! Davvero, credevo che fossero tutte delle sfrontate!” ironizzò infatti.
Mi feci rossa come un peperone maturo.
“Non sai neppure come mi chiamo.” Dichiarai sdegnata.
Ma, più che sdegno, si trattava di vistoso, reale imbarazzo.
La verità era che quel giovane mi era piaciuto sin dal primo istante ed egli doveva per forza essersene accorto.
Ma avevo come l’impressione che quel copione, quel modo di parlare così libertino e sfrontato fosse, per lui, un deja-vu.

***



I mesi trascorsero come per magia.
Tutto era magia, dal momento in cui avevo conosciuto Terence.
Il suo talento era pari alla sua bellezza e la scelta di Hathaway non fu mai rimpianta.
Solo l’invidia, che serpeggiava tra i più giovani e navigati attori della compagnia Stratford, ci distraeva dal comune obiettivo di raggiungere insieme il meritato successo.
Io e Terence, su quel palcoscenico, eravamo tutt’uno, qualunque fosse la parte che recitassimo.
L’armonia era totale e, da più parti, si vociferava che il Maestro ci avrebbe offerto presto di recitare in coppia.
Da veri protagonisti.
Sì, insieme.
Non ci eravamo mai dichiarati i nostri sentimenti, ma sentivo che, tra me e quel ragazzo triste, sussisteva una intimità evidente. Ci capivamo solo guardandoci.
Studiavamo insieme.
Recitavamo insieme.
E venne un altro natale, un altro freddo inverno.
Nel mio cuore, però, non c’era spiffero alcuno, ché stavo preparandomi a diventare Giulietta.
Lo ero già.
Mi vedevo quattordicenne e già sfrontata sposina sul letto di nozze trasformato presto in giaciglio di morte.
Egli mi avrebbe baciata.
Ad ogni prova, ad ogni replica, ad ogni spettacolo.
E anche dopo.
Quello era il nostro destino.
Ma l’intimità non era tutto. Ché l’ombra delle lentiggini tornò presto a palesarsi.
E accadde proprio nel nostro ultimo spettacolo da non protagonisti, a Chicago.
Recitavamo nel Machbeth: io ero Cordelia e Terence il giovane e appassionato principe di Danimarca.
Avevamo portato la compagnia in trionfo, oscurando persino i protagonisti e il signor Hathaway!
Non si aspettava, Terence, di rivedere <quella ragazza>.
Non era bellissima.
Era semplice, struccata, lentigginosa, con una gran massa di capelli biondo-rossiccio in testa e due occhi azzurri così intensi da mozzare il fiato.
Erano quelli di una gatta siamese, pensai.
I miei, pur belli, non reggevano al confronto.
Una come quella era capace di rivoltare un uomo alla stregua di un calzino.
Di Candy White Andrew non sapevo ancora nulla e già ne intuivo il grande potere sulla emotività del mio compagno.
Era entrata scalza nell’albergo che ci ospitava e aveva chiesto di Terence, che era inspiegabilmente scomparso al ricevimento dato subito dopo lo spettacolo.
La mia testa fece uno più uno.
E, per la prima volta dopo mesi, mi sentii persa.


CONTINUA LA PROSSIMA DOMENICA…!
 
Top
fufu1973
view post Posted on 2/9/2012, 20:10




Ma che bella!!!!!!
Non mi ero mai immedisimata in Susanna, ricordo che all'epoca lo odiata con tutto il cuore e ancora oggi che sono una carampa penso ad un lieto fine tra Terence e Candy, ma tu sai incantare veramente quando scrivi, Laura sei bravssima, lo penso sul serio!!!!
 
Top
squart1
view post Posted on 2/9/2012, 21:28




Susanna Marlowe e' la forz del grande amore! Terry e Susanna 4 ever.
 
Top
view post Posted on 3/9/2012, 07:25
Avatar

Stregone/Strega professionista

Group:
Administrator
Posts:
1,924

Status:


Laura, è molto bella! Rende bene il point of view di Susanna, a cui l'amore per Terry costerà veramente molto caro... ma chi può dire se non ne valga la pena?!? Mah! Sono curiosa di leggere il seguito!:)

Edited by fiordistella27 - 3/9/2012, 19:26
 
Top
view post Posted on 3/9/2012, 13:32
Avatar

Bara Wa Utsukushiku Chiru = Le rose appassiscono in bellezza (opening Lady Oscar)

Group:
Member
Posts:
2,436

Status:


Povera Susanna colpita al cuore da un solo sguardo di Terence.
Mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi insieme a lei quando ha visto Candy e le sue lentiggini.

Resto in attesa anche io della continuazione.
 
Top
view post Posted on 3/9/2012, 16:10
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Grazie a tutte. Sono sconcertata. Non pensavo che questa storia potesse esser presa in considerazione. Insomma, è come se scrivessi una fic su Shiori ravveduta... :lol:

Grazie dei vostri commenti.
 
Top
Yayoi
view post Posted on 3/9/2012, 22:15




Bellissima, Laura!
Per fortuna non me la sono persa!

Amo molto i tuoi 'point of view', anche se sono per un personaggio che non ho mai amato molto!
L'ho sempre considerata un personaggio 'debole', però magari riesci a farla rivalutare anche a me! :D

Però leggendo questo tua prima parte, mi è arrivato un 'flash' di come era Terence.
Non mi ricordavo più di come era 'oscuro', cinico e dispettoso all'inverosimile!
Lo hai descritto benissimo!

Adesso hai incuriosito anche me!
Che finale mi prospetti???



 
Top
view post Posted on 4/9/2012, 14:05
Avatar

Stregone/Strega quasi professionista

Group:
Member
Posts:
941

Status:


Leggo ora questa nuova storia.
Devo ammetterlo... neanche a me piaceva Susanna! ma in fondo il suo ruolo era quello, no? non piacere ai fans, fare da antagonista e quindi...
Questo POV però mi intriga moltissimo!
Continuo a seguirti con piacere.. come al solito!
 
Top
view post Posted on 5/9/2012, 21:08
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Capitolo secondo



“Che cosa desidera?” chiesi formalmente approcciando quella ragazza.
La studiai con attenzione: sì, non era bellissima, se non per il particolare degli occhi e, quanto a fisico, era assai più robusta di me.
Con tutta probabilità, era cresciuta in campagna, per quanto il suo inglese fosse britannico.
Ebbi un’altra intuizione: Terence doveva averla conosciuta durante il suo soggiorno in Inghilterra.
“Stavo cercando il signor Grandchester.” Mi disse fissando la rampa di scale.
Il mio sguardo si fece costernato: ero divisa tra la verità e la menzogna per la prima volta in vita mia. Se le avessi detto che Terence era fuori, lei sarebbe scappata a cercarlo. Chicago è grande, ma, non sapendo nulla dei loro rapporti o dei posti frequentati da entrambi, non potevo rischiare che si incontrassero.
Se le avessi mentito, invece, le avrei mandato un segnale indiretto: ovvero che Terence è mio, che tra noi sta nascendo qualcosa di importante giorno per giorno, che lei – Candy – rappresenta il passato.
Optai per quest’ultima scelta.
“Mi spiace, ma non posso rischiare di disturbarlo. Sta dormendo. Domani ci attende un lungo viaggio in treno.”
Una espressione simile poteva essere pronunciata solo da chi ha stretti contatti.
E Candy mi credette sulla parola: ma, quanto più cresceva la sua costernazione tanto più si amplificava il mio senso di colpa.
In amore, lessi un tempo, è come una guerra. E in guerra ci sono vincitori e perdenti.
Terence aveva lasciato Londra e a Londra aveva lasciato anche lei.
Che senso aveva rivederla?
Non mi risultava che egli avesse più cercato Candy e questa ragazza non aveva alcun diritto di distrarlo da me.
“Gli dica che è stato meraviglioso.” Soggiunse con tono sordo “Che la sua interpretazione mi ha commosso profondamente.”
“Ma certo.” Sottoscrissi “Non dimenticherò di riferirgli che è passata a trovarlo una sua fan.”
Non ho mai goduto nel vedere la sofferenza dipinta negli occhi dei miei rivali.
Anzi.
La pietà ha sempre avuto il sopravvento.
Ma stavolta era diverso e la diversità era imputabile al fatto che amavo per la prima volta e, nel mio cuore, per sempre.
Terence era tutto ciò che desideravo e non potevo perderlo in alcun modo.
Sapevo, in cuor mio, che se egli l’avesse rivista, tutto il mio mondo sarebbe crollato come un castello di carte: lo spettacolo successivo stesso avrebbe corso serii rischi. Non avrei potuto tollerare che egli recitasse Romeo pensando a lei.
Se Candy rappresentava il primo amore, era realmente una sorta di Giulietta.
Mi si chiudeva la bocca dello stomaco al solo pensiero.
Tornammo a New York qualche giorno dopo e presi a diventare più assidua: Terence viveva in un appartamento poco distante da Broadway e io, per tutto quel periodo, pensai di trasferirmi vicino a lui, per provare insieme anche oltre il normale orario di lavoro.
Ma, più mi avvicinavo a lui, più notavo la sua insofferenza.
C’era lei, di nuovo, nel suo cuore.

CONTINUA!...

 
Top
susannamarlow
view post Posted on 5/9/2012, 21:17




Regala un finale degno a Susanna, ci conto.
 
Top
Yayoi
view post Posted on 5/9/2012, 21:24




No, Susanna non è stata acida!
E' stata molto peggio!
Ma comprensibile, visto la giovane età!
Gli innamorati sono sempre un pò egoisti!

 
Top
susannamarlow
view post Posted on 5/9/2012, 21:45




Susanna acida? egoista? Susanna e' un tesoro sa amare veramente.
 
Top
fufu1973
view post Posted on 6/9/2012, 09:21




CITAZIONE
No, Susanna non è stata acida!
E' stata molto peggio!
Ma comprensibile, visto la giovane età!
Gli innamorati sono sempre un pò egoisti!

i
Sono daccordo con te e aggiungo che è stata, a mio avviso, molto egoista, l'amore non lo è!
Se ami e vuoi essere amata devi rischiare, metterti in gioco, se è vero amore non ci sono pericoli di nessun tipo che l'impediranno!!
 
Top
view post Posted on 6/9/2012, 15:43
Avatar

Stregone/Strega professionista

Group:
Administrator
Posts:
1,924

Status:


Fufu e Yayoi, sono d'accordo con voi! Peraltro, anche se gioca sporco, tutto ciò è umano, e, forse, per questo qualcuna si immedesima in lei più che nella perfetta Candy, ma la prima vittima dello giocare sporco è proprio Susanna che, per quanto sacrifichi una gamba, Terence ed il suo amore non li avrà mai! Nella storia di Candy pubblicata di recente in giapponese dall'autrice, poi, addirittura muore dopo qualche anno, per cui lascia libero Terry!....
Se è valsa la pena di fare il sacrificio, però, proprio perché l'amore riempie l'anima, chi può dirlo se non lei?!?! :)


P.S. :
ai nuovi amici che visitano il Forum: grazie per il vostro intervento, se voleste continuare ad intervenire e presentarvi nell'apposita sezione ci farebbe piacere! :)

Edited by fiordistella27 - 6/9/2012, 17:30
 
Top
fufu1973
view post Posted on 6/9/2012, 16:18




A me va benissimo come fiisce il cartone, mi spiace che non ci abbiano dato la soddisfazione di "vederli" di nuovo insieme, ma le parole del narratore che dopo la notizia che Terence e Susanna si sono lasciati dice che l'amore di Terence l'accompagnerà per tutta la vita mi garba tantissimo!!!!
Quello che Susanna ha fatto per lui è stato un bel gesto, un gesto che ritengo istintivo, perchè l'amava molto, ma lui non l'amava e al cuor non si comanda!!!
Comunque è bella questa storia, è bella perchè Laura è bravissima e sa raccontare storie immedesimandosi nei diversi personaggi anche quelli che nella storia originale sono risultati meno coinvolgenti o "antipatici" perchè antagonisti!
 
Top
33 replies since 2/9/2012, 19:43   810 views
  Share