Masquerade

« Older   Newer »
  Share  
tenshina
view post Posted on 6/10/2011, 08:16 by: tenshina
Avatar

Stregone/Strega quasi professionista

Group:
Member
Posts:
941

Status:


Infatti, ora che mi ci fai pensare, quando ho dovuto decidere il corso della storia avevo valutato diverse opzioni su come farlo svolgere (con o senza Shiori, con o senza Hijiri, con o senza cambio di costume, con o senza Masumi... ecc ecc) ma effettivamente, come prima storia diciamo che sono andata sul semplice, credo.

Per Sakurakoji credo di averlo reso abbastanza infimo... me cattiva! ma non darà molto fastidio.
E ora presento l'altro personaggio che ho reso ancora più infimo.

________________________________________________________________

CAPITOLO 3

In quel mentre, Masumi stava approssimandosi al ristorante dove aveva dovuto prenotare la cena per sé e la sua fidanzata.
Quando era uscito dalla Daito si era diretto allo Shuttle X. Voleva rendersi conto di persona dello stato d’animo di Maya. L’averla vista rifiutare la compagnia di Sakurakoji, avviandosi a testa bassa verso casa, l’aveva convinto di aver preso la decisione giusta. Quella visione gli aveva straziato il cuore, più del pensiero di essere per lei sempre e solo un’ombra scarlatta.

Entrò nel ristorante lasciando il soprabito al solerte cameriere. Shiori lo stava già aspettando al tavolo. Stancamente si scusò per il ritardo e prese posto esaminando con disinteresse il menù e la carta dei vini.
Non riuscire a ricambiare l’interesse che la donna evidentemente nutriva per lui lo allarmava, ma accettare quel fidanzamento mesi addietro gli era parsa una cosa plausibile: come spesso si era ripetuto, se non poteva avere Maya nella sua vita, tanto valeva sposare una donna che sarebbe stata utile alla Daito.
Questo era il suo intento iniziale. Ma più andava avanti e più capiva di essersi cacciato in una trappola lunga una vita.
Certo, non era ancora troppo tardi, ma pensava anche alla donna che aveva di fronte: se da un lato sapeva che non era giusto illuderla come aveva fatto e continuava a fare, dall’altro capiva che non avrebbe accettato di buon grado un suo eventuale ripensamento.
Shiori parlava della sua serra, di come curava le sue piante. Poteva apparire perfino graziosa in quei frangenti, ma lui non riusciva ad appassionarsi ai suoi discorsi né a rispondere con frasi che non fossero monosillabi. Soprattutto quando lei immaginava la loro vita da sposati, lui non riusciva a simulare la gioia che ci si sarebbe aspettati: erano altre le fantasie a cui agognava, altri gli occhi in cui desiderava perdersi, altre le mani che voleva stringere, altri i discorsi che voleva affrontare.
Che tristezza! Come avrebbe potuto continuare quella farsa?! Se solo fosse stato un matrimonio di interesse per entrambe le parti, sarebbe stato molto più semplice sia piegarsi sia opporsi perché sapeva che non ci sarebbero stati strascichi emotivi.
Sì, perché ora pensava realmente a come eludere quell’impegno.
Mentre la cena continuava con ritmo letargico e fastidioso, arrivarono finalmente al dolce. Non vedeva l’ora di poterla riaccompagnare a casa. Voleva rientrare nella tranquillità della sua camera per continuare a programmare il piano che stava orchestrando.
Guidando, compose un numero telefonico ed ascoltò con attenzione le parole che la persona all’altro capo della linea gli riferì. I suoi occhi si illuminarono.

Shiori Takamiya era appena scesa dalla macchina del suo fidanzato per rientrare nella sontuosa dimora di famiglia.
Quella sera, come spesso accadeva, Masumi era con la testa altrove. Sapeva che il lavoro lo prendeva molto e che era un uomo che aveva votato la sua esistenza all’attività imprenditoriale. Vi era abituata: suo padre si comportava allo stesso modo, salvo poi scoprire che l’interesse del genitore per il lavoro nascondeva la sua passione per il gioco d’azzardo. Il nonno l’aveva scoperto giusto in tempo, salvando in extremis le finanze familiari, prima che le voci di un eventuale tracollo finanziario giungessero all’orecchio degli operatori.
Masumi, naturalmente, era diverso. Aveva ricevuto un’educazione ben più ferrea di quella di suo padre: testimone ne era la continua crescita dell’impero degli Hayami.
Shiori però sapeva che il fidanzato le stava nascondendo qualcosa. Se il suo comportamento vago e freddo non dipendeva da comportamenti economici viziati, doveva forse temere un’altra donna?
Comprendeva che il matrimonio era stato fortemente voluto da suo nonno con lo scopo di riparare i danni provocati da suo padre: non era un’ingenua come spesso le piaceva lasciar credere. Più volte si era quindi interrogata sull’eventuale altra presenza femminile nella vita del suo futuro marito. Ma mai aveva individuato una possibile minaccia al suo status.

Poteva forse lei immaginare che quell’esserino tanto misero ed insignificante costituito dalla talentuosa quanto giovane attrice Maya Kitajima fosse in realtà al centro della vita del potente ed affascinante Masumi Hayami da ben sette anni?
 
Top
52 replies since 4/10/2011, 13:01   888 views
  Share