| Capitolo 4
Nel buio della sua camera, raggomitolata fra morbide coperte, Maya ripensa a quanto è accaduto poche ore prima... qualcosa di magico e inatteso che ha trasformato il sogno irrealizzabile di una vita in meravigliosa realtà... Masumi Hayami, l'adorato ammiratore, l'ombra scarlatta che con le sue rose l'ha protetta e sostenuta per anni, l'ha stretta forte a sé come il tesoro più prezioso e ha suggellato con il lieve tocco delle labbra il suo giuramento d'amore ... - Lui mia ama... - sussurra con voce tremante la giovane donna. - Si, lui mi ama... da sempre... - ripete arrossendo al ricordo del loro primo incontro. A quel tempo era soltanto una “ragazzina” ma già con un grande sogno nel cuore... diventare attrice! Era riuscita con tanta fatica ad ottenere il biglietto per la rappresentazione della “Signora delle camelie” che si teneva in uno dei teatri Daito. Era li che lo aveva incontrato, o meglio che gli era letteralmente volata tra le braccia, scivolando dagli scalini mentre era alla ricerca del suo posto... Lui l'aveva sostenuta evitandole di cadere, per un istante l'aveva stretta forte fra le braccia, poi i loro sguardi si erano incrociati e lei si era sentita avvampare quando i meravigliosi occhi verdi dell'uomo si erano posati su di lei... Un fuoco le aveva incendiato il cuore... In quel momento non aveva compreso la ragione del profondo turbamento che lo sconosciuto le aveva procurato... A distanza di sette lunghi, interminabili anni, però, Maya avverte l'intima certezza che, già allora, la sua anima avesse riconosciuto in quell'uomo la metà mancante di sé stessa... la metà a cui anelava ricongiungersi. L'inesperienza, la giovane età, i tempi non ancora maturi... non le avevano ancora consentito di comprendere il dono immenso che le veniva offerto... anzi, una serie di successivi fraintendimenti avevano portato quei due cuori, destinati ad essere uno, lontani l'uno dall'altra, in un crescendo di dolore e sofferenza! Fino a giungere al momento definitivo dell'addio che, quella sera, aveva tacitamente rivolto a Masumi al termine della rappresentazione di prova della dea scarlatta. Lei aveva vinto la competizione con Ayumi... i diritti di rappresentazione erano diventati suoi... Avrebbe dovuto gioire... eppure la sua anima sanguinava come trafitta da una lama affilata! Il sogno d'amore, vissuto sul palco pochi istanti prima, si era infranto contro il muro della realtà... era svanito come la rugiada alle prime luci del sole... Lui, l'uomo che riempiva i suoi pensieri, si sarebbe sposato l'indomani... con una donna così bella, così perfetta! Maya, vinta da un dolore troppo intenso per essere sopito anche per solo un istante in fondo al cuore, era fuggita via... Aveva abbandonato la festa data in suo onore ed era corsa a rifugiarsi al parco, sulla sua altalena, nel luogo che aveva visto versare tutte le sue lacrime da quando, ancora “bambina”, era giunta a Tokyo con una valigia carica di sogni... Ed era proprio in quel “sacro tempio” che era poi avvenuto l'inatteso quanto imprevedibile incontro con Masumi, era lì che tutto era cambiato... e il suo cuore era tornato a vivere.
Maya si addormenta persa nella magia del ricordo di quel momento, ripetendo tra sé la frase - Lui mi ama... mi ama da sempre... - E mentre il sonno la avvolge in un dolce tepore, lacrime di gioia rigano il suo volto ancora di bambina...
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