Il sabato, è noto a tutti, mi alzo alle cinque.
Invero, mi alzo alle cinque o giù di lì quasi tutti i giorni, escluse le domeniche.
Tuttavia, il penultimo giorno della settimana risulta più traumatico rispetto agli altri perché lascio il letto un po' prima.
Si sa, qualche minuto può essere determinante.
Non so se capita anche a voi: quando non sento la sveglia, mi desto di soprassalto.
Il terrore di far tardi è tale da provocarmi una insopprimibile nausea, messa a tacere soltanto da una tazza di orribile caffé all'americana.
CITAZIONE
Per i profani: una tazza di caffé all'americana fatta da mia madre consta di 150 ml di acqua e di 10 ml di caffé puro. Io non vivo con mia madre, ma il ricordo del suo orribile beverone è indelebile, anche a distanza di tempo...
Vi chiederete: cosa fa una donna con l'acqua alla gola, vincolata da orari immodificabili, durante il lasso di tempo che va dalla "levata" all'entrata nell'abitacolo della piccola Punto?
Innanzitutto, vado in bagno. L'appuntamento con lo spazzolino da denti "pre colazione" è irrinunciabile.
Quindi, mi spazzolo i capelli, mi do il balsamo al silicone sulle labbra.
Sorrido allo specchio e mi ripeto due volte: "So' bbona".
Quindi, corro in cucina, a mettere sul fuoco il latte di Franz e, infine, in camera da letto per vestirmi (di solito, preparo gli abiti la sera precedente. Poiché il sabato è di per sé il giorno nero della settimana, opto per mise nero pece).
Il tempo di infilare le scarpe e il latte di Franz è già bell'e carbonizzato.
A quel punto, il figlio arriva al tavolo e dice: "
"
Bene.
Mi siedo accanto a lui e trangugio una kinder delice, fresca di frigorifero e, a coronamento, la tazza di caffé antinausea.
Trattengo i conati fino all'accensione del televisore.
Se sono fortunata e la prima notizia del tg allnews non riguarda Berlusconi, il vomito è scongiurato.
Viceversa, la corsa al cesso è inevitabile.
Tra Franz che mi dice che amo i polimeri e la rassegna stampa, c'è anche il tempo per "gustare" una sobria televendita.
Fantastica la guaina "LevoPanz", una muta da sub che stringe il femminile corpo dalle scapole alle cosce per regalare "fino a due taglie in meno"...
Stamane, però, è stata la volta del "Levo-I-Call": e a vomitare ci sono andata davvero.
Si tratta di una macchinetta che ha la forma di un rasoio elettrico e che ha la funzione di levigare duroni e calli dei piedi. Una cosa ributtante che squama la pelle e conserva i resti della stessa all'interno del plastico corpo...
OVVOVE!!!
La televendita, visto il grande successo di pubblico (OVVOVE!), RAGALA IL SECONDO "Levo-I-Call", che farà felice il marito che l'ha troppo duro (il callo) e risulta utile anche per desquamare la suocera.
Alla prossima!