Maya Kitajima diventa adulta

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/3/2011, 19:19
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Tranquilla, Tenshina! Questa storia non andrà per le lunghe. Ha già preso spunto da ben due capp di Betsuhana. Per quello che sarà pubblicato il mese prossimo, ho già in mente uno scheletro, ben diverso da questo.
Grazie di leggermi anche qui, dear! :wub:

Edited by LauraHeller - 30/3/2011, 21:05
 
Top
view post Posted on 31/3/2011, 10:51
Avatar

Stregone/Strega quasi professionista

Group:
Member
Posts:
941

Status:


E come potrei mancare di leggerti!!! dovresti tenermi lontana dal pc!
 
Top
view post Posted on 31/3/2011, 13:26
Avatar

Bara Wa Utsukushiku Chiru = Le rose appassiscono in bellezza (opening Lady Oscar)

Group:
Member
Posts:
2,436

Status:


Allora Shiori direi che per essere la causa dell'incidente dovresti starsene un pò zitta...
Ed è meglio che non continuo altrimenti scendo di tono.

Il capitolo è emozionante, stupenda anche la citazione che fai fare a Eisuke della frase di Masumi sul cavalcavia.
CITAZIONE
Fammi credere ancora nella dèa scarlatta, ragazzina.

ps Per il topic lo avevo visto, ma visto che per scivere 5 righe mi ci vuole un'ora...
 
Top
Yayoi
view post Posted on 31/3/2011, 18:31




Scusa, ma sono di frettissima...
Non riesco a commentare.
Lo faccio domani, promesso :)
 
Top
view post Posted on 31/3/2011, 19:12
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Tranquilla, baby! E grazie a tutte voi!
 
Top
view post Posted on 4/4/2011, 19:59
Avatar

cramen

Group:
Member
Posts:
7,287
Location:
roma

Status:


ma ci fai penare per questa storia...quando posti??????????
 
Top
view post Posted on 5/4/2011, 19:40
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Avevo postato la scorsa settimana. Scusa, Cramen, la riprenderò presto.
 
Top
BlueCameila
view post Posted on 2/5/2011, 17:50




Ti prego non lasciare Masu incoscente nelle grinfie della cozza!
Non è sopportabile!
Sono già rimasta traumatizzata dalla Miuchi col suo capitolo 22!

Speranzosa attendo il seguito.
:D
 
Top
view post Posted on 2/5/2011, 19:12
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Proverò a farmi venire la "peggio" ispirazione guardando le raw del nuovo capitolo. Devo finire al più presto, me ne rendo conto, ma la Valle mi assorbe del tutto...:lol:
 
Top
view post Posted on 7/9/2011, 17:52
Avatar

cramen

Group:
Member
Posts:
7,287
Location:
roma

Status:


vabbè che Maya deve diventare adulta..ma non vecchietta...scherzooooooo anche seeeeee....ti prego il seguitooooooo
 
Top
view post Posted on 20/7/2015, 01:51
Avatar

Stregone/Strega professionista

Group:
Member
Posts:
2,572

Status:


Ho scoperto questa storia solo ora!!
E' bellissima, ti prego continuala!!
 
Top
view post Posted on 7/8/2015, 14:59
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
Administrator
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:


Non cercarsi.
In fondo, era una sua scelta. Una loro scelta: aspettare. Aspettare che tutto fosse risolto.
La leggenda del filo rosso passata dalla tradizione cinese a quella giapponese era vera. E non soltanto perché essi stessi la vivevano con forza e tenacia. La tenacia, infatti, non è data a tutti e molti, pur recependo quell’amore, non ne sono provvisti.
Maya pensò spesso a Ichiren e alla sensei, alla loro storia, ma, più cercava l’autenticità della dèa, più si rendeva conto di come i suoi modelli antecedenti fossero distanti da lei e Masumi. In un certo senso, ne ricavò sollievo ché, fin dal disvelamento dei loro sentimenti, il suo imperativo era stato uno: concludere quell’amore nell’unico modo possibile.
Felicemente.
Perché Ichiren se lo era negato? Nel momento stesso in cui aveva realizzato l’amore, unendosi anima e corpo alla donna cui era legato dal filo rosso – l’unico possibile – aveva già deciso di porre fine alla sua vita.
Un giorno, casualmente, Maya scorse Ayumi Himekawa in una zona appartata del Kyoshoto: era sola e si muoveva come un automa. Pareva tastasse il terreno con ogni parte del corpo: i piedi, le mani, il naso, il busto. Pareva che tutto le fosse nemico o, talvolta, che ella si preoccupasse di ogni forma vivente davanti a lei. Ayumi era perfezione allo stato puro, si disse. Così sono gli dèi: così irraggiungibili, così perfetti. Così è chi si dedica all’arte.
L’arte, che per lei era più un parolone per gente colta, quella stessa arte che in lei si mesceva alla spontaneità di un gioco di ruolo – le sue mille maschere! – era per altri una cosa così seria! Era qualcosa cui sottomettere ogni altro aspetto dell’esistenza.
“Cosa succede, sensei, quando il nostro grande sogno è realizzato?”
Non si era neppure girata. Aveva avvertito la presenza della signora Tsukikage alle sue spalle già prima di aprir bocca. Le parole erano state pronunciate sotto tono per non disturbare Ayumi.
“Lei” proseguì Maya “non ha mai desiderato, così come il maestro Oozachi, mettere in calendario il capolavoro scomparso. Non doveva diventare un’opera commerciale, giusto?”
Ella strinse le labbra senza replicare.
“Chiunque, tra me od Ayumi, raccoglierà la sua eredità, dovrà cominciare a cercare, subito dopo, un’altra erede e così all’infinito. È così che si perpetuano le anime gemelle.”
Tacque e, dopo qualche istante, la sensei udì un profondo, lungo sospiro.
“A che stai pensando, Maya?”
La giovane scosse il capo:
“Io non so spiegare le cose perché non parlo bene. Manco d’istruzione e di savoir faire.”
“Ma le intuisci col tuo cuore.” Disse Chigusa sedendosi su una roccia, il bastone a far da baricentro “Spiegami come faresti con un bambino. Si dice che gli anziani, in fondo, regrediscano a quello stato.”
“Penso che Ayumi sia molto simile al maestro Oozachi.” Rispose Maya. Aveva stretto gli occhi come chi trova grande difficoltà nell’esprimersi “Penso che essi ricerchino la perfezione nell’arte. Io li invidio: è così che un vero artista dovrebbe essere.”
Guardò la sensei nei grandi occhi incorniciati da minuscole rughe:
“Desidero con ogni cellula del mio corpo essere la dèa scarlatta. Voglio vincere la competizione, ma desidero anche vivere l’amore di anime, sensei. Intendo costruirmi un futuro con l’uomo che amo.”
Una folata di vento le scompigliò i capelli. Una parte finì sulle labbra, un’altra sugli occhi.
Chigusa ci vide una maschera: l’ultima, la millesima.
“Lei ha interpretato l’anima del maestro alla perfezione.” Sorrise “E, ora, io perpetuerò la sua, sensei.”
L’anziana ebbe uno scatto involontario.
“Torniamo ad essere uno.” Mormorò dischiudendo appena le labbra. “Ma non siamo <uno> di fatto. Siamo le due parti di un’unica anima. E, come ogni parte, abbiamo le nostre peculiarità, le nostre differenze. Essere destinati dal principio non fa di noi un’uguaglianza. Se c’è uguaglianza, viene a mancare la complementarietà. È questo che vuoi dire, Maya?”
“Lei non ha mai scritto, sensei.” Le fece eco la giovane “Ichiren è stato la mano e lei la voce. Diversamente, avete comunicato lo stesso amore, la stessa anima. Ciò non ha cancellato la diversità del vostro intendere l’amore ed è per questo che il maestro si è tolto la vita.”
“Intendere l’amore e condividere la stessa anima non sono la stessa cosa.” Disse Chigusa alzandosi in piedi “Siamo al rendez-vous, Maya. Quale pensi che sarà la conclusione?”
“Un unico corpo può scegliere tra la mano e la voce?” chiese la ragazza a sua volta “O necessita di entrambe le cose?”

Maya Kitajima è diventata adulta.
È uscita dal suo stato di minorità conseguendo il suo illuminismo minimale, ma è cresciuta come donna e come persona. E ha capito finalmente che non è camminando sui binari altrui che si trova il proprio sé.
La giovane attrice aveva scelto un abito minimale, come nel suo stile, acquistato per lei tempo prima da un uomo di prestigio, presidente di una nota società di produzione artistica. A chi la vide arrivare – erano le dieci del mattino – parve una visione: era vestita così perché reduce da una serata elegante o doveva provare a sedurre qualcuno?
La seconda ipotesi, vedendo quel viso poco truccato, parve la più accreditata. Solo Saeko Mitzuki, segretaria personale dell’uomo che Maya Kitajima aveva sedotto, l’accolse con un sorriso, gli occhi scintillanti dietro le lenti. Ma lo stupore di Masumi superò di gran lunga quello di chiunque altro.
“Chibichan…”
E quell’unica parola le morì in bocca perché, se lei era lì e non altrove, doveva esserci qualcosa di importante sotto.
“Domani è la prima, ma io non voglio più aspettare. Non ne ho più motivo. E lei, Hayami-san?”
Gli raccontò del filo rosso e del maestro Oozachi; gli disse che la scelta non ci sarebbe stata perché, in fondo, anche lei e Ayumi, come le anime gemelle, erano legate a doppio filo e rappresentavano, ciascuna, l’anima di coloro che le avevano precedute.
“Non ci sarà scelta…” balbettò Masumi sorpreso.
“Io spero davvero” soggiunse Maya “che domani gli spettatori comprendano e vorrei fosse chiaro dall’inizio che non si tratterà di una competizione. Io e Ayumi non potremmo essere più diverse. E non ci sarà vincitrice, tra noi.”
Lo fissò con indicibile desiderio e amore: lo fissò come si fissa una cosa preziosa.
“Andiamo a casa, Masumi. Io non desidero altro che questo. Voglio poter andare a teatro, domani, col cuore pieno di te, con quel sentimento di pienezza che, finora, ho solo sfiorato. Non voglio limitarmi a sfiorarti o a guardarti da lontano. Non avrebbe più senso, ormai.”
Masumi si fece un po’ rosso in viso, ma il suo sguardo era parimenti determinato.
“Prendiamoci una giornata solo per noi.” Soggiunse col tono basso “Facciamo insieme ciò che, finora, ci siamo negati scioccamente e, stasera, chiudiamo la nostra giornata nella nostra casa.”+

FINE

 
Top
41 replies since 2/3/2011, 17:18   4204 views
  Share