Maya Kitajima diventa adulta

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view post Posted on 19/3/2011, 16:24
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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Hai ragione. E' che, come vedi sul mio forum, sono molto avanti con Ritorno nella Valle. Stasera prometto di scrivere qualcosa, se il sonno non mi avvolgerà...
 
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view post Posted on 19/3/2011, 21:19
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***



“Una volta, la sensei disse che ciò che conta, nel perseguire l’obiettivo, è il percorso. Non è il traguardo a farci <maturi>, ma la strada che si percorre, la fatica che si affronta.”
“Donna saggia…” commentò Masumi, versandosi del brandy.
Chiese a Maya se ne volesse ed ella, stupendolo, accettò con uno strano sorriso dipinto sul volto.
“Il mio percorso, invece, è stato un disastro.” soggiunse l’uomo “Ed è per questo che ho puntato tutto sull’obiettivo.”
“La dèa scarlatta?” domandò Maya tristemente.
Il Presidente della Daito annuì:
“L’unica dèa scarlatta che io conosca.”
La giovane attrice rimase interdetta e attese che egli, del tutto spontaneamente, le aprisse il suo cuore.
Gli amanti, quando si ritrovano, non desiderano più il conforto dell’ombra o dei luoghi al riparo da occhi indiscreti.
Essi ambiscono la luce, ché è proprio l’amore ritrovato ad esigerlo.
“Io penso” disse Hayami “che ogni uomo abbia una dèa scarlatta cui votare la propria esistenza per essere realmente felice.”
Era davvero così.
Dacché era venuta a mancare sua madre, occuparsi di Maya era stata l’unica cosa che gli avesse procurato gioia.
Nell’ultimo periodo, poi, era diventata una ragione di vita.
Più s’approssimava il matrimonio con Shiori Takamiya, più l’attaccamento per la ragazzina cresceva.
“Ma come ha potuto accettare un matrimonio di facciata?” domandò Maya con l’ingenuità dei suoi diciannove anni.
Masumi rise tristemente:
“Più che una imposizione da parte di Eysuke, si è trattato di un mio problema. Ero malato di solitudine, Maya. Quando ho scoperto di essere stato solo per metà della mia vita, ogni tuo rimprovero, ogni nostra incomprensione è cominciata a diventarmi insopportabile.”
“Credo che la sensei intenda questo, quando dice che le anime gemelle, una volta manifeste, non riescono a vivere lontane l’una dall’altra.” soggiunse l’attrice.
“In verità,” riprese Masumi “tutto questo è diventato <chiaro> su quella nave. Prima di allora, ero come in balia delle onde devastanti. Ero lo stesso bambino che, in fuga da chi lo aveva sottratto al tepore di una casa, lotta per ritrovare la strada.”
La fissò intensamente.
“La mia casa” disse rimarcando la propria espressione “ha il tuo volto, Maya.”
L’attrice arrossì.
“Ma come è possibile?” tornò a chiedersi. Essere preferite ad una ricca e bellissima ereditiera equivaleva ad una bestemmia, in quel Giappone così avanti, ma, nel contempo, tanto tradizionalista e attento a conservare i privilegi di casta.
Il potere dell’arte aveva, dunque, la facoltà di toccare il cuore dell’uomo, di smuoverne la coscienza?
“Una volta,” sussurrò Masumi prendendole una mano “mio padre mi disse che il vero genio ha il potere di cambiare il mondo. Credo che, pur nella sua miopia, egli abbia visto giusto.”
“E credi che l’arte rappresenti l’amore?” domandò Maya.
“Indubbiamente.” rispose Hayami “E’ stato così per Ichiren Oozachi, che ha dedicato il suo capolavoro scomparso a colei che riteneva la voce della sua anima. Ed è stato così anche per me, quando ti ho vista interpretare Beth, in Piccole Donne.”
Accarezzò il volto della ragazza:
“Debbo sembrarti un idiota. Ci troviamo qui, nel posto che mi è più caro, con al fianco l’unica donna che abbia mai amato e non riesco che a filosofeggiare. Io…sono un assoluto imbranato. Ubriaco d’amore per te, in estasi solo guardandoti, perfettamente compiaciuto di essere ricambiato. E’ come se non mi servisse altro. Eppure, Maya, bramo all’idea di trovarmi solo con te.”
“Per me è lo stesso.” disse la giovane con tono sordo “Forse, sarà diverso quando avremo definitivamente chiarito con le persone che ci aspettano.”
E il pensiero corse nuovamente a Yuu Sakurakoji, ancora convalescente e bisognoso del suo sostegno.
“Maya,” le disse Masumi “io voglio sposarti. Voglio che, dopo lo spettacolo di prova, tu diventi mia moglie.”
Era rosso come non mai e non riusciva neppure a guardarla. Lui, il cui volto era solitamente pallido ed angosciato, era preda dell’emozione e dei sentimenti al pari di un adolescente alle prime armi.
“Mille volte sì.” gli rispose Maya gettandogli le braccia al collo “Aspettiamo la scelta della sensei. Fino ad allora, Hayami-san, non mi cerchi.”


Continua!…



Edited by LauraHeller - 27/3/2011, 17:25
 
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view post Posted on 19/3/2011, 22:37
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cramen

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FINALMENTE.....che goduria leggere questo capitolo, la parte finale, quella dove lui si rende conto che è così imbranato che parla con lei in modo così filosofico è bellissima, il modo in cui le chiede di sposarlo è così naturale...mi piace....molto...un 100 e lode per te..aspetto il finale
 
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view post Posted on 24/3/2011, 14:05
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Stregone/Strega quasi professionista

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Wowww ma che mi ero persa!!! Stupenda come al solito! Passaggi delicati e suadenti!
 
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view post Posted on 26/3/2011, 17:18
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Tempo di Scelte



Quando Yuu Sakurakoji fece il suo ingresso al Kid's Studio, gli occhi di Maya si riempirono di lacrime: sollievo, commozione, certezze immediatamente riassunte trasparivano dal suo sguardo azzurro.
Certo, vederlo in quelle condizioni, con le stampelle e il volto ancora sofferente, faceva una certa impressione.
Kuronuma storse il muso: c'era ostinazione e rabbia, in lui, ma non gioia.
Dispensò sorrisi a tutti, meno che a colei che avrebbe dovuto essere la fonte della sua unica gioia.
Il regista si grattò la testa.
Ciò che aveva temuto per mesi stava accadendo e difficilmente il suo primattore avrebbe accettato la parte di deuteragonista nella vita di Maya Kitajima.
"Spero tu stia meglio." gli disse la giovane attrice accostandosi a lui.
S'era fatta largo tra la folla con timida ritrosia.
Egli non la degnò che di uno sguardo legnoso, freddo come il pezzo di metallo che gli avevano ficcato nel ginocchio per consentirgli una corretta deambulazione.
Kuronuma gli mise una mano sulla spalla, facendolo trasalire:
"Non è questo lo spirito giusto per affrontare le prove."
"Io sono un attore." rispose Sakurakoji "E farò l'attore. Non importa quali sentimenti rechi in cuore."
Si sentiva preso in giro e grandemente, anche.
Perché Maya s'era detta disposta ad accettarlo come certo compagno di vita, se poi aveva scelto un altro?
E quell'altro era la persona in assoluto a lei più odiosa, la più infida, quella che aveva causato la morte di Haru e la distruzione della Compagnia Tsukikage.
Maya Kitajima aveva agito, forse, per mero utilitarismo? Yuu Sakurakoji era l'unico attore di teatro giovane e talentuoso in circolazione e, probabilmente, ella si era comportata in quel modo proprio per circuirlo.
Ma sapeva, in cuor suo, che non poteva essere così e la cosa gli doleva ancor di più.
Ché, se Maya aveva abbracciato Masumi Hayami, il motivo doveva essere solo uno: l'amore.

***



In quel mentre, il giovane Presidente della Daito Art Productions si trovava a pranzo con la sua fidanzata, una bellissima e ricchissima donna che solo uno scriteriato avrebbe osato rifiutare.
Senonché, Masumi, alla compagine degli scriteriati apparteneva a pieno titolo.
Ché non gli interessava un tubo di ottenere sempre più successo e di diventare, un giorno, il primo ministro giapponese.
Lui, così altezzoso ed occidentale nel volto, benché figlio di "inferiori", aveva ottenuto abbastanza dagli affari. Ma il successo lavorativo, fino alla Crociera sull'Oceano, non gli aveva garantito ciò che, per lui, contava più di tutto: quella ragazza di undici anni più giovane, economicamente spiantata e senza bellezza alcuna.
Eppure, da sola, era capace di parlare al suo cuore, di farlo sentire appagato, sereno.
In altre parole, felice.
Shiori doveva dar di matto necessariamente: una persona che tutto aveva avuto dalla vita e continuava a riscuotere lodi per il talento e la bellezza non concepiva che un "pari grado" guardasse più in basso del proprio naso.
E Maya Kitajima era decisamente sotto terra.
Il teatro, che pur costituiva un motivo di vanto - considerato anche il fatto che la Daito era una agenzia di produzione artistica - era il mondo all'interno del quale si muovevano gli artisti.
E gli artisti, si sa, non godono di buona reputazione: considerati folli o, comunque, alla stregua di persone di troppo libero pensiero, non potevano permettersi di sedurre persone tanto più in alto di loro.
Secondo Shiori, se Maya aveva cercato di circuire il suo fidanzato, il motivo era di tipo esclusivamente economico: la giovane cercava un protettore, qualcuno che la finanziasse in ogni progetto teatrale, che l'appoggiasse anche in caso di sicura sconfitta.
Lo spettacolo dimostrativo si avvicinava e la Takamiya era certa che, a spuntarla, sarebbe stata Ayumi Himekawa.
Per la prima volta in vita sua, Shiori provava odio atavico nei confronti di qualcuno: la piccola parassita, che era riuscita - gli dèi soltanto sanno come! - ad attaccarsi alla pelle di Masumi, aveva osato rifiutare il suo assegno e, dulcis in fundo, era andata a piagnucolare proprio dal suo fidanzato, mostrandogli l'invenduto.
Masumi e Shiori, seduti al loro tavolo, riflettevano su tutte queste cose.
Non riuscivano a dirsi nulla, chiusi, ciascuno, nei propri pensieri e legittime considerazioni.
Sapevano, tuttavia, che era tempo di scelte per tutti loro.
Forse, del quadrilatero formato da Masumi, Maya, Sakurakoji e Shiori l'unica a non avere considerazione alcuna per il prossimo era proprio la Takamiya.
A lei interessava soltanto raggiungere l'ultimo traguardo che aspetta la donna ricca e viziata che rappresentava: un uomo bello e ricco al suo fianco era tutto ciò che desiderava.
Invero, Shiori e Yuu si somigliavano molto.
Dacché avevano saputo del possibile attaccamento tra Hayami e Maya, avevano preso a guardare gli oggetti del loro desiderio con inquieto, latente disprezzo.
E non avevano alcuna intenzione di mollare la presa: Shiori contava di far leva sulla pietà, tirando in ballo l'anemia perniciosa e la fragilità psicologica tipica delle fanciulle un po' tarde d'età, che si innamorano per la prima volta.
Sakurakoji, parimenti, contava di attribuire a Maya la colpa di quanto da lui vissuto.
Era, tra l'altro, certo che, se l'attrice si era repentinamente legata a Masumi, altrettanto rapidamente se ne sarebbe allontanata pur di stare accanto al suo partner per lo spettacolo de La Dèa Scarlatta.
E l'utilitarismo avrebbe fatto di nuovo scattare la molla della passione adolescenziale mai sopita.

continua!...



Questo "capitolo" di "Maya Kitajima diventa adulta" è ispirato alla pubblicazione di Betsuhana uscita l'altro ieri.

Edited by LauraHeller - 27/3/2011, 17:24
 
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view post Posted on 26/3/2011, 21:53
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si fa interessante con i nuovi aggiornamenti...sperimao che masumi si stacchi di dosso la cozza, e che maya faccia altrettanto con il polpo ...
 
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view post Posted on 27/3/2011, 16:06
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L'illusa



"Ho ricevuto una telefonata, oggi." esordì Masumi "Non ti chiederò spiegazioni in merito a ciò che ho saputo, dal momento che, parlando con la massima onestà, non mi interessano neppure. Verrò, pertanto, al dunque: sono cambiate molte cose dalla sera della nostra mancata crociera."
Shiori trasalì appena, ma finse di non cogliere la sfumatura negativa nella voce dell'uomo.
"Ti capisco, sai?" l'interruppe "Tu sei un uomo e <quella> deve saperci fare. Una ragazza sola, senza mezzi né bellezza, deve essere assai esperta nell'arte della seduzione. Però, io sono una persona di buon cuore e sono disposta a perdonarti, a patto che non la riveda, ovviamente."
E cercò di stringere, a questo punto, la mano del suo fidanzato, il quale, però, la ritrasse come fosse stato morso da una tarantola.
Masumi concentrò la propria attenzione sul prezioso anello di fidanzamento con lo smeraldo verde al centro:
"Che buon cuore può mai avere una donna che si inventa un furto e lo attribuisce ad una povera ragazza, mettendone a repentaglio la reputazione?! Una il cui potere arriva al punto di macchiarsi del reato di corruzione, facendo leva sul fatto che quella stessa ragazza non ha una famiglia a proteggerla e sostenerla economicamente?!"
Il tono di Masumi, pur basso, era furente.
Le disse, poi, che le telecamere di sorveglianza all'interno del locale in cui era avvenuto l'episodio relativo all'abito da sposa scagionavano Maya tanto dall'accusa di furto quanto da quella di aver macchiato il vestito col succo di lampone.
"Che donna sono?!" ripeté Shiori "...una donna che ti ama, ecco che cosa sono! Una donna disposta a perdonarti a dispetto del tuo vomitevole comportamento, che è stato sotto gli occhi di tutti sull'Astoria! Tu mi hai tradito, intrattenendoti con quella piccola profittatrice!"
"Smettila!" ordinò Masumi, incapace di reggere ancora a quel cumulo di cattiverie all'indirizzo di Maya "Conosco Maya da molto tempo, da prima di incontrarmi te...a scopo matrimoniale! Mio padre era ben consapevole di ciò che provavo per lei ed è per questo che si è affrettato a concludere con tuo nonno!"
"Tu sei il donatore di rose scarlatte!" imprecò, per la prima volta in vita sua, la Takamiya "Per anni, hai tenuto nascosto quel dannato album nel fondo della tua libreria. All'inizio, non volevo credere che tu provassi attrazione per quella squallida ragazza. Pensavo avessi interessi meramente commerciali o, tutt'al più, artistici! Ma, ora, vedendovi scendere da quella dannata nave, ho capito che, tra voi, si è instaurato qualcosa di molto profondo, in cui io, mio malgrado, svolgo la parte dell'impicciona e dell'esclusa, al pari di quel ragazzo, Sakurakoji!"
Masumi rifletté sulle parole della sua fidanzata.
"Hai ragione, se pensi che io abbia commesso un errore." rimarcò "Dovevo essere sincero sin dall'inizio. Tu ti eri accorta che non mi ero subito innamorato di te."
"Certo che me ne ero accorta!" disse Shiori, portando entrambe le mani al viso per nascondere le lacrime "Tu sei stato il mio primo ed unico amore, Masumi! Mi avevi promesso che ti saresti preso cura di me, che mi avresti reso felice...Che cosa avrei dovuto fare? Resistere al tuo bianco destriero? Ai tuoi capelli color del grano e ai tuoi occhi azzurri? Un uomo come te lo avevo visto soltanto nei miei sogni!"
Non riusciva a calmarsi né a smettere di mettergli innanzi le sue ragioni.
Mano a mano che la conversazione andava avanti, si sentiva sempre più astiosa, desiderosa di metterlo con le spalle al muro per poter comunque ottenere il suo scopo: sposarlo.
Non importava, alla fin fine, che Masumi Hayami fosse innamorato della piccola attrice di Yokohama: lei aveva suo nonno, dalla sua parte, per non parlare di Eysuke, così attaccato ai denari da ritenere irrinunciabile una fusione commerciale col gruppo Takatsu.
"Non mi importa nulla di ciò che pensa mio padre." masticò l'erede della famiglia Hayami "Anche se dovessi finire sul lastrico, non lascerò Maya. Non al punto in cui siamo arrivati adesso."
Sul volto di Shiori si dipinse una profonda delusione.
"Non ne sono convinta." disse subito dopo "Un uomo come te, abituato al lusso, e, soprattutto, così attento alle esigenze della propria amata, non può rinunciare alla propria fortuna. Vivreste al bando, come due miserabili. Vuoi davvero questo, Masumi?"
L'uomo strinse i pugni dolorosamente.
Ma non era a sé che pensava, bensì a Maya.
Se non fosse stato nelle condizioni di difenderla e sostenerla, avrebbe fatto la fine di Chigusa Tsukikage, costretta in pratica a vivere di elemosina, dopo la fine della Compagnia che recava il suo nome.
Ma non poteva minimamente pensare di accettare un simile ricatto. Era intollerabile quanto il pensiero di passare tutte le notti della sua vita in compagnia di quella donna che s'era rivelata odiosa e insensibile.
Piangeva, batteva i piedi come la più innamorata delle creature, ma, in verità, non possedeva né cuore né affetto per il prossimo.
"Sarà meglio che ti accompagni a casa, adesso." disse Masumi guardando il quadrante dell'orologio.
Erano da poco passate le due e sapeva che, quel pomeriggio, suo padre sarebbe stato in ufficio per prender parte al mensile Consiglio di Amministrazione della Daito: tanto valeva parlargli subito.
Se lo avesse cacciato via, si sarebbe risparmiato quel tedioso meeting per imprenditori ed azionisti senza scrupolo alcuno.
Sarebbe corso subito da Maya, al Kid's, per starle vicino, da quel momento e per sempre.
Si sentiva incredibilmente eccitato, mentre metteva in moto l'auto. L'oscura e rabbujata presenza al suo fianco non era che un ridicolo fastidio.

***


Eysuke Hayami attendeva, visibilmente nervoso, all'interno dell'ufficio del figlio.
In quel frangente, squillò il suo telefono personale.
"Padre," esordì Masumi "sono per strada. Accompagno la signorina Takamiya a casa e arrivo subito."
"Fai con comodo." diss'egli "La tua fidanzata potrebbe essere scontenta di essere scaricata anzitempo."
"E' proprio di questo che devo parlarti prima della riunione." l'interruppe suo figlio.
Shiori, che era sul sedile di fianco, trasalì.
Cercò di sottrargli il telefonino ed egli, dibattendosi, perse il controllo del volante.
L'auto sbandò pericolosamente, terminando la sua corsa contro un segnale stradale.
Eysuke, all'altro capo del filo, udì soltanto lo stridere dei freni, l'urlo spaventoso di Shiori, poi lo schianto.


continua!...



Edited by LauraHeller - 27/3/2011, 17:24
 
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Nooo ti prego non dirmi che hanno un incidente è che masumi deve stare con la cozza perchè ferita o menomata ....non voglio pensare a un eventualità del genere.....
 
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view post Posted on 28/3/2011, 19:14
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Sapevo che su murasaki questa storia razional-filosofica (e vagamente "marxista" nella critica agli stereotipi del capitalismo) non avrebbe riscosso molto favore. Ma la mia biblioteca scarlatta si snoda sia qui che di là ed era giusto provare...
:lol:

Ecco un capitolo breve.

Amore di Anime



Maya percorse il corridoio principale dell'ospedale a passo svelto, incurante dei commenti di disapprovazione di medici ed infermieri.
La notizia dell'incidente occorso a Shiori e a Masumi si era sparsa rapidamente in tutta la capitale.
Giunta davanti alla porta che avevano indicato come quella della camera del Presidente Hayami, l'attrice congiunse entrambe le mani, al pari di chi è in preghiera.
Le gambe si fecero di piombo, quando la caposala, una donna corpulenta e dal roseo faccione, la raggiunse trafelata per impedirle di entrare.
Masumi versava in gravissime condizioni e non poteva essere visitato che dai parenti stretti, vista la precaria situazione.
Solo in quell'istante, Maya si accorse di non rappresentare nulla per l'uomo che amava.
I muscoli dell'attrice parevano bloccati, simulavano - o, forse, vivevano - la stessa forzata immobilità di Masumi.
Ma, se non poté il suo corpo, riuscì il suo cuore, ché valicò senza indugio alcuno le mura di quelle segrete ingrate ed inaccessibili a chi, dal mondo, era ritenuto alla stregua di un intruso.
Maya contemplò la sagoma slanciata di Hayami, disegnata da lenzuola leggere, le ciglia chiare quasi serrate, le bende che gli incorniciavano il viso.
Non sembrava soffrire particolarmente ed ella pensò che, forse, nel momento in cui s'era verificato l'incidente, egli era sereno.
La voce insistente dell'infermiera la fece tornare in sé.
"Signorina, non può stare qui. Siamo nell'ala in cui ricoveriamo i degenti di terapia intensiva. Solo i familiari possono accedere."
"Io..." disse Maya debolmente "sono una familiare."
La donna rimase sorpresa:
"E il suo nome?"
"Sono Maya Kitajima e il signor Masumi è il mio fidanzato."
"Ma che cosa sta dicendo?" chiese l'infermiera "La promessa sposa del signor Masumi è stata ricoverata in psichiatria a causa del trauma subito. Viaggiavano sulla medesima auto."
"No." disse l'attrice debolmente "Quella non è la donna che il signor Hayami sposerà. Quella donna sono io."
Fu allora che si accorse di una presenza alle sue spalle.
"Lei...?" sussurrò Maya riconoscendolo. Era il vecchietto della bibita in lattina ed ella credette che fosse in ospedale per una qualche visita di controllo.
"Buona sera, signorina." salutò l'uomo affabilmente, ma con una punta di preoccupazione nei piccoli occhi scuri."
Quelli azzurri di Maya, invece, si riempirono subito di lacrime.
"Sono contenta di vederla." singhiozzò soltanto.
Egli rimase assai sorpreso dell'atteggiamento dimesso della giovane attrice:
"Perché mai si trova qui? E perché è così triste? Di solito, il suo sorriso è un raggio di sole nella tempesta."
Ella stentò a rispondere: a stento provava a tenere a freno i singhiozzi, ma vi riusciva a malapena. Le lacrime continuavano a rigare il suo visetto pallido in modo a dir poco drammatico.
"L'uomo che amo" provò a spiegare "si trova dietro a questa porta. E' in fin di vita. Io non posso vederlo, non posso toccarlo, perché non rappresento nulla per lui."
"Ho detto alla signorina che non è possibile che una estranea entri in terapia intensiva..." cercò di giustificarsi l'infermiera, la quale, invece, era perfettamente consapevole di chi fosse l'uomo che aveva davanti.
Eysuke fece un gesto con le mani per ordinarle di tacere.
"Lei, signorina, ha detto di amare l'uomo che...hanno sistemato qui dentro?" chiese debolmente.
Maya annuì, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
"E, mi dica," proseguì l'anziano "Masumi è innamorato di lei?"
"Sì." rispose l'attrice, che non fece, in quel momento, per nulla caso al fatto che l'uomo sapesse come si chiamava il malato.
"Santi Numi." mormorò passandosi una mano sugli occhi "Ma lei ha idea di chi sia quel tipo? E sa da dove arriva lei? Come ha potuto innamorarsi di uno fuori dalla sua portata? Pensavo che, al di là della sua ingenuità, comprendesse perfettamente come va il mondo."
Maya lo guardò con grande disperazione:
"Ho passato metà della mia vita ad odiarlo...stupidamente...Egli si è preso cura di me nel modo più affettuoso. E' stato l'unico ad aiutarmi, quand'ero stata messa al bando dal mondo dello spettacolo...E, poi, un giorno, ho scoperto di amarlo al di sopra della mia stessa vita."
Eysuke Hayami non riusciva a capire come suo figlio, per tutto quel tempo, avesse abilmente nascosto i suoi sentimenti: senza dubbio aveva mostrato capacità interpretative non comuni.
"Deve andarsene, signorina." disse a Maya "Questo non è posto per lei. Potrebbe arrivare la famiglia."
Maya scosse la testa.
"No!" urlò "Se vado via, Masumi morirà...io devo star qui. E' questo il mio posto."
"Suvvia, non dica sciocchezze. Se la vedesse qui un parente..."
L'attrice si allontanò di un passo:
"Credevo che conoscesse bene la leggenda delle anime gemelle. Lei è una persona che conosce il mondo, come anche gli uomini. Succede che, ad innamorarsi, siano persone tanto diverse. Non lo ritiene possibile?"
"L'hai detto tu stessa." ironizzò il vecchio "Si tratta di una leggenda popolare, una stramba teoria inventata da Ichiren Oozachi per circuire Chigusa Tsukikage e tenerla in suo potere."
Aveva volutamente tagliato corto, ché era suo desiderio sapere fino a che punto Masumi si fosse spinto con Maya.
"Signorina, lei ha detto che Masumi è innamorato di lei." riprese "Eppure, per quanto ne so io, sta per sposarsi. Non vorrei che, sulla scia dei sentimenti prodotti in lei dalla lettura del capolavoro scomparso, si fosse inventata questa stramba storia."
Ma sapeva, in cuor suo, che non era così, che suo figlio era rimasto avvinto a quel sentimento quanto lei.
"Lei è una persona dolce e piena di talento." sottolineò Eysuke con tono affabile e rammaricato insieme "La sua vita sarà, di certo, felice e si caricherà di infinite prospettive, indipendentemente dal fatto che vinca o meno la competizione con Ayumi Himekawa. Però, ci sono cose che non possono cambiare. Il dio danaro offusca le menti e certe unioni matrimoniali sono tanto più forti quanto più tenaci sono i legami commerciali."
"Anche lei" chiese Maya "ha sposato una persona di alto rango?"
Eysuke abbozzò un sorriso:
"No, ho sposato una donna di umili origini e quand'ero assai più maturo di Masumi. Ma Aya, mia moglie, possedeva un tesoro di valore incalcolabile, la garanzia a che il mio regno si perpetuasse."
Maya strinse gli occhi gravemente:
"La storia che sta raccontandomi è del tutto simile a quella della famiglia Hayami."
"Nell'alta borghesia, va sempre così." sottolineò Eysuke "Ma, credo sia arrivato il momento di presentarci, Maya-chan..."

Continua!

 
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view post Posted on 28/3/2011, 20:24
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cramen

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Uffa..a me piace questa fan fiction...solo che i capitoli sono troppo brevi e mi lasci sempre con l'amaro in bocca.....posta presto....
 
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view post Posted on 28/3/2011, 20:29
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Ho già pronto l'altro, ma devo ricopiarlo al piccì. La mia agenda attuale, una sedici mesi - credo si chiami così - nasconde altre otto ff.
 
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view post Posted on 28/3/2011, 20:44
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Laura ,come cramen anche a me piace molto, e che questi capitoli sono sempre troppo corti è finiscono sul più bello....uffa...continua a postare...
 
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view post Posted on 29/3/2011, 12:43
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Bara Wa Utsukushiku Chiru = Le rose appassiscono in bellezza (opening Lady Oscar)

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Io sono sicura che Shiori pensi proprio quello che hai scritto tu, per lei Maya, oltre ad essere più piccola di età, è un 'inferiore'; ricordiamoci la stanza dove viveva con la madre.
Per Yuu ho una visione più romantica, nel senso... penso si senta respinto e non sappia come comportarsi con Maya per il momento, e che capirà... ma anche la tua versione mi piace molto.

Letto or ora ultimo capitolo: Maya incontra Eisuke? Che coraggio nel dire che è la sua fidanzata, mi piace. Ma che accadrà ora?

La tua agenda include altre ff? quante? otto? Sono curiosa...
 
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view post Posted on 30/3/2011, 16:26
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Ed eccomi.
Il capitolo di oggi sarà breve, ché posterò, in contemporanea, anche quello nuovo di "Ritorno nella Valle".
Buona lettura.
Haru, perché non dai una occhiata - anche le altre lettrici, se vogliono - al mio topic su "Amore ed altri sentimenti nei racconti di Laura Heller S."?
Ci ho messo su un po' di frasi significative dei miei ultimi racconti per usarli come spunti di riflessione.
Mi permetto di segnalartelo perché tu sei sempre molto precisa (e risottolineo per l'ennesima volta che non sei affatto inopportuna e che le tue sottolineature sono non soltanto pertinenti, ma di grandissimo aiuto.
Quindi, grazie.

Riguardo al tuo messaggio, posso rispondere anche qui, visto che la curiosità riguarda un po' tutti ed è molto interessante.
Ho pensato che, nelle famiglie altoborghesi, vestendosi per la cena con giacca, cravatta e abiti di lusso (nel caso delle signore), le calzature fossero d'obbligo.
Magari, come dici te, chiediamo ad Eger, che è una esperta di "tradizioni nipponiche".

Buona lettura, mia cara!


L'uomo della bibita in lattina getta la maschera


"E' vero." sorrise Maya "Lei sa chi sono io, ma io non so chi sia lei."
Gli prese una mano, sconcertandolo.
"Non l'ho mai ringraziata a sufficienza per i suggerimenti ed anche per l'affettuosa compagnia."
"Anche adesso?" chiese Eysuke sorpreso "Persino ora che le ho detto di lasciarsi alle spalle il suo sogno d'amore?"
"Lei cerca soltanto di aprirmi gli occhi." rispose Maya "Certo, mi aspettavo che lei mi facesse coraggio, ma comprendo la situazione."
"Non la penserebbe così, se sapesse chi sono."
Fu allora che Maya la vide.
Shiori, col viso tumefatto d l'andatura altalenante, incedeva verso di loro.
Eysuke si girò un poco.
Consapevole di essere sul punto di venire smascherato, provò il desiderio di fuggire, ma si rese conto che "non era più tempo".
Così pensò.
"Signor Eysuke," disse, infatti, la Takamiya prima di rivolgere uno sguardo di pietra a Maya.
"Signor...?" ripeté l'attrice sgranando gli occhi azzurri "Lei è...il padre di Masumi?!"
"Non osare neppure chiamarlo per nome!" sibilò Shiori "Tu sei un essere inferiore, una profittatrice in cerca di protettori, una rubamariti!"
Fece per schiaffeggiarla, ma una mano, prontamente, la bloccò.
"Signor Eysuke..." mormorò la Takamiya incredula.
"Mi dipingono come un uomo privo di scrupoli, ma, in tutta onestà, non ho mai sopportato la violenza fisica. In una donna, poi, è inaccettabile."
"Ma," protestò la nipote dell'imperatore "io sono la futura sposa di suo figlio! Come può prendere le difese di questa...creatura."
"Questa creatura, come la chiama lei, è la futura dèa scarlatta." sottolineò l'anziano.
"Quindi," concluse Shiori rinfrancata "lei la considera al pari di un buon affare e basta, giusto? Capisco, il capolavoro scomparso aspetta di essere rimesso in scena da oltre vent'anni. La sensei Tsukikage, poi, non vuol saperne di voi. Lei fa tutto questo solo per gli affari, è così?"
Eysuke tacque.
"Inizialmente era così, ne convengo." rispose secco "Ma io sono un uomo di gusti semplici e mi piace la compagnia delle persone semplici."
Shiori disse qualcosa di incomprensibile tra i denti e fece per andarsene.
"Lei e suo figlio avete stipulato un regolare contratto davanti al nokodo. Un contratto blindato!" rimarcò "Credete di potervene uscire così, senza pagarla in qualche modo?"
"Mio figlio è su un letto di ospedale ed è grave." l'interruppe Eysuke "Spero vorrà perdonarmi, signorina, se non me ne importa una beneamata cippa del suo contratto blindato."
La Takamiya scomparve nel corridoio bianco.
Il patriarca degli Hayami, allora, tornò a rivolgersi a Maya:
"Ecco, era questo che intendevo quando ti dicevo, poc'anzi, di andar via da questo posto. Ci saranno paparazzi appostati ovunque e, presto, riceverò la visita di Ryu Takamiya. Stare qui, per lei, è una inutile perdita di tempo, oltre che una sofferenza morale inaudita: questa gente non mancherà di sottolinearle, ogni volta, quanto inadeguata ed inferiore sia. Masumi, ne sono certo, vorrebbe saperla al Kid's, a provare per lo spettacolo che s'avvicina a grandi passi."
Maya negò con la testa.
"Mio figlio non morirà." la rassicurò l'anziano "Sarei pronto a sfidare gli inferi pur di riportarlo in vita e, inoltre, credo che sia suo preciso intento poter assistere alla rappresentazione."
"Sì." mormorò l'attrice "Masumi me lo ha promesso. Mi ha promesso di venire alla prima. Noi...ci sposeremo subito dopo, lo sa?"
E nascose il viso tra le mani.
Eysuke trattenne a stento le lacrime; solo gli dèi erano testimoni di quanto egli avesse desiderato, anche solo una volta, udire quelle stesse parole dalla signora Tsukikage.
Ma il "premio" alla sua devozione, costituito dall'amore di quella donna così straordinaria, non era mai stato riscosso, ché l'anziano si era macchiato della colpa più abietta.
Piuttosto che supportare, come anche il vecchio Genzo aveva fatto, aveva fatto terra bruciata attorno all'attrice. L'aveva condotta alla rovina.
Peggio ancora, aveva istruito suo figlio ad essere il suo degno successore. Privare Masumi del suo cuore equivaleva a trovare giustificazione al proprio abietto atteggiamento.
"Voglio vederlo." lo implorò Maya, mettendosi in ginocchi. Eysuke sgranò gli occhi per lo stupore.
"La prego, signor Hayami. Mi faccia vedere Masumi soltanto per una volta. Prometto di non disturbarlo, di non chiedere più nulla sino a che lo spettacolo non sarà terminato.
L'anziano le prese entrambe le mani e l'aiutò a sollevarsi.
"Maya-chan," disse teneramente "io sono un uomo maldestro, un risaputo essere privo di cuore e di sentimenti. Non mi chieda di essere quello che non sono. Ho trascorso metà della mia vita a tramare contro il prossimo e, probabilmente, l'unica persona con la quale ho mostrato un aspetto <diverso> e inusuale del mio carattere è lei. Ho sempre stimato i genii. E lei è uno di questi..."
"...io...un genio?" ripeté l'attrice.
Egli lasciò cadere il discorso e le fece strada.
Entrarono entrambi in camera, in religioso silenzio.
Sia Maya che Eysuke avevano indossato i camici sterili, come da protocollo ospedaliero.
La giovane deglutì.
Nel momento in cui i suoi occhi azzurri misero a fuoco la sagoma di Masumi, presero a lacrimare irrefrenabilmente.
L'anziano Hayami la informò che il trauma cranico era gravissimo e sussistevano gravi lesioni interne.
Non pronunciò alcuna sentenza di morte, ma a Maya parve fosse inevitabile.
Sentì le forze abbandonarla e un tremore si impadronì di lei, scuotendola con violenza.
"Solo la dèa può compiere miracoli." disse allora Eysuke "Lei è un essere umano, Maya-chan. In quanto tale, non può fermare il moto degli astri né bloccare la vita degli uomini per evitare di farli morire."
La guardò con una intensità paurosa:
"Però, sei stata capace di rivoluzionare l'esistenza di mio figlio Masumi. Attraverso l'arte, lo hai salvato salla promessa di infelicità che io - stolto! - avevo emesso per lui."
Si diresse stancamente verso uno sgabello metallico e sedette. Stavolta, i suoi occhi indugiarono sull'erede della famiglia: era <difficile> anche per suo padre immaginarlo inerme. Egli era, solitamente, nervoso anche nel sonno.
Eysuke ne sorrise:
"Non credo che Maya Kitajima possa restituire la vita ad un morente, ma la dèa a cui lei dà voce sì. Lei può tutto. Fammi credere ancora nella dèa scarlatta, ragazzina."
Al sentirsi chiamata con lo stesso appellativo con cui soleva rivolgersi a lei Masumi, l'attrice si sciolse definitivamente in lacrime e il vecchio patriarca, suo malgrado, la imitò.

continua!...









 
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view post Posted on 30/3/2011, 18:06
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Stregone/Strega quasi professionista

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....eccoci di nuovo appese al filo.....
 
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