Ritorno nella Valle II

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view post Posted on 6/10/2011, 20:27
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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Barbara, Miro ha circa quarantaquattro anni! :lol:


Capitolo Decimo

“Buone e cattive notizie”



Masashi Hayami fu introdotto in cucina, dove Sayaka, ancora piuttosto pallida in viso, armeggiava con le tazze da tea.
Rivolse al ragazzo un bel sorriso e Sakurakoji si indispose un istante.
La Otori colse subito il suo disappunto, ma non per questo mutò atteggiamento.
"Non posso credere che tu abbia una ragazza, Tomino." ridacchiò il batterista "Fino a ieri, eri perso per la zietta. Mi rallegro del lieto ritorno alla normalità da parte del tuo muscolo cerebrale."
Il violinista fulminò il fratello di Masumi con uno sguardo.
"Non sono la sua fidanzata." disse piano Sayaka "Ho preso in affitto una delle stanze di questa casa, anche se…sono ancora in prova."
Masashi si stupì grandemente.
"Fichissimo..." lo lodò "Solo un uomo libero di mente accetta di prendersi in casa una ragazza. E che ragazza..."
Ella arrossì di piacere e l'indisposizione di Tomo montò alle stelle.
"Di' un po'…" ridacchiò nel modo più scortese "Non avevi detto di essere gay?"
Sayaka sgranò gli occhi, incredula.
"Certo." sottoscrisse abbassando i toni Hayami "Ciò nonostante, potrò pur rivolgere un complimento ad una donna. La bellezza è qualcosa di assolutamente oggettivo e noi omosessuali ne facciamo oggetto di culto sfrenato."
Baciò, quindi, il palmo della mano di Sayaka alla maniera dei gentleman inglesi.
"Sarà meglio parlare d'altro." li interruppe il violinista "Qual buon vento ti porta?"
Masashi sorrise, spiegando che era suo desiderio fare due chiacchiere con un amico.
“Sono stato bene con te, l'altro giorno." confessò "Sei un buon ascoltatore."
Diede un secondo sguardo a Sayaka: non riusciva a spiegarsi perché Tomo si fosse fatto così acido, in riferimento ad una ragazza dolce ed arrendevole come quella, poi.
"Tu segui il corso di recitazione." disse rivolgendosi a lei e cambiando di nuovo discorso "Una volta, ho visto un tuo spettacolo. Ottima performance."
"La parte dell’adolescente malata di sesso e denaro mi riesce bene." ironizzò la ragazza. Pronunziando quella frase, aveva guardato di sottecchi Tomo.
Era ferita dal suo atteggiamento: si convinse che il sospetto instillato da Chigusa era, oramai, duro da estirpare e se ne rammaricò.
La dolcezza che egli aveva mostrato qualche ora prima era stata dettata da meri motivi economici.
In verità, Sayaka era del tutto fuoristrada: Tomo provava un notevole turbamento proprio in relazione agli ultimi accadimenti.
Si erano addormentati mano nella mano, l’uno di fianco all’altra e non si poteva dire che quell’<evento> gli fosse stato del tutto sgradito.
Anzi.
"Se hai bisogno di confidarti," disse il violinista provando ad attirare l’attenzione del suo ospite inatteso" possiamo andare in camera mia."
Masashi negò:
"Non mi disturba la presenza di questa ragazza. E' una delle poche donne silenziose che io abbia avuto modo di conoscere: dote rara, di questi tempi. Inoltre, nonostante la tua battuta sulla mia omosessualità, non ha battuto ciglio."
“Perché non è una battuta.” specificò Tomo “Mi duole tu l’abbia pensato.”
“Intende dire che l’ha con me, non con te.” lo prevenne Sayaka con tono acido “Vedi, la sua amica o la sua ragazza o sua sorella - è confuso, il ragazzino - gli ha riferito che batto nei bagni della scuola ed ora non sa più come dirmi di andarmene fuori dalle balle.”
“Chigusa NON è la mia ragazza.” rimarcò il violinista.
Masashi ridacchiò:
“Siete carini insieme.”
Tomo pensò a sua madre e alle sue parole e, scacciando quel pensiero dalla mente, si dispose a ricevere le confidenze del ragazzo.
“Vorrei discutere di mio padre.” riprese infatti Hayami “Di Arthur Kaji.”
Sayaka assunse uno sguardo grave.
“Penso che una esperienza negli States potrebbe giovarmi.” disse il batterista “Ma ciò che mi fa paura è trovarmi a fianco un uomo tanto più vecchio di me e con idee ormai sclerotizzate. Come reagirà, quando vedrà come mi pettino e come mi vesto? Troverà da ridire sul fatto che studio percussioni?”
La Otori aggrottò le sopracciglia:
“E’ questo il tuo unico problema, Masashi?”
Pareva stupita all’inverosimile.
“Da che mondo e mondo,” specificò “genitori e figli lottano per questioni di estetica, ma non può certo definirsi un punto cruciale di un qualsiasi rapporto.”
“No, certo.” disse piano il ragazzo “In verità, sono turbato perché non lo conosco per nulla. Non so che tipo sia. Non so cosa debbo aspettarmi. Tra l’altro, ne ha per poco. E’ malato.”
Sayaka tacque dispiaciuta:
“Capisco il tuo senso di estraneità. Puoi provare comunque a stargli accanto. A fargli capire che non lo condanni.”
Masashi annuì.
Pur non conoscendo i suoi trascorsi, le parole della Otori calzavano a fagiolo:
“So che non è colpa sua se sono stato adottato dagli Hayami: non del tutto, per lo meno. Certo, in tutti questi anni, non si è mai fatto sentire.”
“In casi come questo,” disse Sayaka con tenera dolcezza nella voce “il passato non deve essere rivangato. È un uomo solo, malato, cui non è stato concesso di crescere un figlio. Qualunque sia stato il motivo, è <passato>. A me sembra quasi che tu abbia paura di affezionarti, Masashi.”
Egli sgranò gli occhi azzurri sorpreso: l’ultima frase della giovane lo commosse un poco.
“Non mi sento pronto ad accettare la morte.” affermò con tono sordo “Ho paura di affezionarmi e di perderlo ancora.”
Sayaka prese la mano di Hayami, lasciando Tomo del tutto spiazzato.
Questi provò una sorta di vuoto, all’altezza del petto:
“Un rapporto bello, seppur breve, val la pena viverlo, non credi?”
Masashi annuì, mentre una lacrima rigava il suo bel viso.

***


Rimasti soli, Tomo fissò la sua coinquilina con evidente perplessità.
Ella pareva avere perso la favella.
Sembrava turbata, quasi scossa e il violinista comprese che la cosa era senz’altro dovuta al suo atteggiamento freddo e distaccato.
Il pensiero corse alla dolcezza esternata nei confronti di Masashi, quindi alle parole di Chigusa.
Con ogni probabilità, c'era del vero e la cosa gli procurava fastidio, soprattutto in riferimento al fatto che ella si procurasse da vivere prostituendosi nei bagni della scuola.
La conversazione con Hayami, forse, non era che un suo ennesimo, sapiente approccio nei confronti del ragazzino ricco e piacevole d’aspetto.
"Qualunque cosa tu faccia," le disse freddamente "mi auguro non intenda <esondare> in questa casa. E, se hai un ragazzo, che sia fisso o meno, sappi che non ti è permesso condurlo qui. Per nessuna ragione."
Si era espresso con veemenza.
Si accorse che, per la prima volta in vita sua, era stato così duro da sconfinare nella scortesia.
Sayaka deglutì, una nota di amarezza nello sguardo color ambra:
"Non ho alcun ragazzo, ma, a questo punto, è del tutto inutile che io ti spieghi alcunché."
Se ne andò in camera sua e prese ad armeggiare con le sue cose.
"E' stata una piacevole gita." disse comprensibilmente arrabbiata.
"Aspetta!"
Tomo le andò dietro quasi correndo.
"Non era mio intento offenderti." spiegò "Non ti conosco, ma, dovendo offrirti ospitalità, trovo legittimo chiederti qualcosa del tuo vissuto."
"Hai visto la mia tessera e la mia pagella. Ti ho detto che lavoro da Fat Burger."
"Ma," obiettò Sakurakoji "anche quelli del mio giro frequentano quel posto, la sera. E nessuno ti ha mai vista."
"Hai fatto tutte queste indagini nell'arco dei due minuti intercorsi tra l'entrata e l'uscita di scena della tua <sorellina> apprensiva?" chiese Sayaka ironicamente "Se non vuoi darmi una chance, lascia che me ne vada, almeno. Non ho tempo da perdere ed ho da studiare per domani."
Tomo si passò una mano fra i lunghi capelli.
"Non posso e non voglio spiegarti i motivi che mi hanno indotto a lasciare quella...casa. Che sarebbe la <mia> casa." soggiunse la giovane "Sono ben più gravi di quel che Chigusa Hijiri pensi e, inoltre, non è per fare marchette a volontà che ne sono venuta fuori."
Lo fissò negli occhi antracite.
“Credevo fossi diverso, Tomo.” mormorò Sayaka “Avevo ravvisato dolcezza e bontà, nella tua espressione, ma mi accorgo che sei come tanti altri uomini. Si può essere violenti in molti modi e tu sai usare bene la lingua. Un’arma davvero potente, la tua.”
Il violinista si sentì sprofondare.
“Non so davvero come comportarmi.” confessò “Hai davvero l’apparenza della brava ragazza, ma non so cosa pensare. Tutti questi misteri non aiutano.”
“Tomo, non hai scelta.” disse perentoria Sayaka “Devi fidarti di me. Io non intendo sedurti. Non voglio sedurre nessuno e, soprattutto, non faccio la prostituta.”
Il cellulare del violinista suonò del tutto inopportunamente.
Egli represse a stento una espressione di disappunto, che si spense in parte leggendo sul display il nome di Masumi.
"Che c'è, Hayami?" esordì nel modo più ortodosso che gli sovvenisse in quell‘istante.
Il figlio di Elizabeth chiese se lo avesse interrotto nel momento sbagliato.
Tomo negò, pur palesando il chiaro atteggiamento di chi ha voglia di troncare una chiamata quanto prima.
"Stammi a sentire:" disse Masumi "c'è una notizia buona ed una cattiva."
Il cuore di Tomo prese a battere con forza:
"Dimmi prima quella buona."
"Siamo stati ingaggiati." rivelò il maggiore dei fratelli Hayami "Partiamo per una minicrociera da Yokohama ad Izu questo fine settimana."
Era entusiasta ed anche il violinista, pur trovandosi in un contesto non gradevole, si lasciò coinvolgere dal medesimo entusiasmo.
"Bene." concluse "A quanto pare, le cose vanno per il meglio. Ed io riuscirò finalmente a guadagnare qualcosa per conto mio, facendo ciò che più mi piace."
All'udire quelle parole, Sayaka trasalì impercettibilmente.
"E la cattiva nuova?" chiese ancora Tomo.
"Masashi se ne va." rispose Masumi, il cui entusiasmo pareva essersi spento d'improvviso "Dopo la minicrociera, andrà negli States per seguire suo padre. Dovremo trovarci un altro batterista, almeno finché non tornerà."
Sakurakoji tacque un istante.
"Sicché" disse con tono basso "ha deciso di andare. E' andato via un istante fa, ma non avevo idea che la conversazione lo inducesse a prendere una decisione così repentina."
Chiusa la chiamata, qualche istante dopo, Tomo fissò Sayaka con attenzione.
"Abbiamo un ingaggio." esordì.
"E questo" lo prevenne la ragazza "significa che non hai più bisogno di qualcuno che ti paghi l'affitto."
Prese il cellulare dalla borsetta e chiamò una persona, cui riferì di non portare le sue cose all'indirizzo indicato, che era quello di casa di Tomo.
"Ciao, Mika. Per favore, non portare nulla all'indirizzo che ti ho chiesto."
Il violinista sospirò, rubandole il telefono.
"Pronto?" esordì "Sono il padrone di casa di Sayaka. Chiunque tu sia, muoviti a portare quella roba."
E troncò la chiamata.
"La ragazza che mi ha risposto" disse Tomo alla Otori "è una tipa bizzarra. Mi ha persino ringraziato."

CONTINUA DOMANI, INTORNO ALLE OTTO E TRENTA...(scusate, ma questa settimana va così).
 
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elipk
view post Posted on 6/10/2011, 20:39




dannazione... ci lasci sul più bello?! non mi dispiace la nipotina del Genzo ... e poi ch carini addormentati insieme mano nella mano con lei mezza svenuta... sarà, ma mi ricordano un po' Masu e Maja dei primi tempi!
 
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view post Posted on 6/10/2011, 20:48
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Domani posto, Eli...è un periodaccio, pieno di rientri pomeridiani...ma va bene lo stesso, finché si riesce a lavorare! Grazie di avermi letto!
Non intendevo lasciarvi sul più bello...:lol:
 
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elipk
view post Posted on 6/10/2011, 20:58




no worries! tanto io devo ridurre l'appuntamento letture a 1-2 volte a settimana di questi tempi! °__° vediamo di non stressarci troppo, piuttosto!
 
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view post Posted on 6/10/2011, 20:59
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Se non scrivessi costantemente, mi sentirei ancora più stressata! E' la mia valvola di sfogo! :lol:
 
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Yayoi
view post Posted on 6/10/2011, 21:17




CITAZIONE
Miro ha circa quarantaquattro anni!

Sorry, devo aver letto male :D

Da questo capitolo non si capisce un tube!!!
Chi cavolo è questa Sayaka???
Ma poi... ha veramente importanza???
 
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view post Posted on 6/10/2011, 21:20
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Si scoprirà col tempo...Nulla è per caso! :lol:
 
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view post Posted on 7/10/2011, 09:27
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Stregone/Strega quasi professionista

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Effettivamente non mi aspettavo che le parole di Chigusa facessero tanto effetto su Tomo anche se influenzato dalle sensazioni che Sayaka gli genera...
sono curiosissima di seguire come va...
 
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fufu1973
view post Posted on 7/10/2011, 18:02




ok sono riuscita a leggerlo per bene!!
Sayaka stà facendo un'ottima figura, mi è piaciuta molto con Masashi, ha espresso grande sensibilità e capacità di capire le situazioni al volo, non ha pregiudizi e dice quello che pensa, mollto dolce!
Tomo si deve assolutamente rilassare e non è giusto che la giudichi così male senza conoscerla veramente, si è fatto influenzare dalle parole di Chigusa, che oltretutto sapeva benissimo che era rosa dall'invidia e gelosia, e questo non è da persona intelligente e lui lo è!
deve abbandonare tutte queste insicurezze, deve crescere e imparare a non giudicare gli altri in base a pettegolezzi, deve fidarsi di se stesso e di quello che gli suggerisce il suo cuore, il suo cervelllo!!
Laura sono molto curiosa di sapere cosa succederà, sei riuscita già dai primi capitoli a renderli di casa questi ragazzi, mi sembra di conoscerli già da tanto tempo!
 
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view post Posted on 7/10/2011, 18:28
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Grazie, Fulvia! i tuoi sentimenti su questa storia coincidono in toto coi miei! :wub:

L'altro video è quasi finito. Poi, ve lo metto in anteprima per non spoilerare troppo!

BUONA LETTURA!

Capitolo Undicesimo

“La canzone di Laura”



Masumi Hayami - un braccio sulla spalliera della sedia ed uno sul tavolo - osservò Laura Sakurakoji incedere verso di lui con sorriso sornione.
Era certo di tenerla sotto scacco.
Era sicuro che la canzone sarebbe stata un fiasco.
La giovane recava con sé l’acustica: la sua aria sicura smontò il giovane Hayami in una manciata di secondi.
Tomo e Masashi, seduti accanto a lui, attendevano con pari curiosità.
Solo il fratello di Laura viveva una sorta di angoscia <aggiuntiva>.
Vide sua sorella armeggiare con l’amplificatore.
Montò il palchetto.
“Vuoi una mano per regolare i bassi?” chiese il violinista.
Ella negò col capo, quindi si dispose a dare l’attacco.
Incontrò lo sguardo azzurro di Masashi Hayami e si emozionò così tanto da grattare involontariamente le corde metalliche.
Ne venne fuori un suono piuttosto sgradevole, che, per prima cosa, fece rabbrividire gli astanti, poi ne suscitò l’ilarità.
Laura ignorò la presa in giro, sospirando profondamente.
“La canzone si intitola Franz.” esordì.
“Allora, la canterà Masashi.” disse secco Masumi “Visto che non sono gay, sembrerei ridicolo a scimmiottare amori omosessuali.”
La giovane Sakurakoji lo fissò con disprezzo:
“Chi diamine sei?! Il figlio di buona famiglia che tutto ripugna?! Puoi sempre cambiare il titolo, sai? La sostanza non cambia. Non ci sono amori etero e amori gay. È amore e basta.”
“L‘aula di Filosofia Morale è in fondo al corridoio. Puoi cominciare a cantare o raggiungerla: a te la scelta.” tagliò corto Masumi, che aveva, in realtà, il cuore in subbuglio.
Il riferimento a Franz Heller lo aveva angosciato non poco.
Le prime note, un semplice giro di do con l’aggiunta di qualche nota in minore, ebbero l’effetto di immalinconire gli ascoltatori in un istante.

“Franz, voce nel vento, luce fuggevole che urla verità. Una parola racchiude un pensiero. La fatica di giorni è sedotta dal sogno. Respiro nella fuggevolezza degli occhi, che racchiude il piacere e la felicità perduta. Disperdo lo sguardo nei monti, evanescenti figure di fantasmi amici e mi par di vederti, cavaliere dalla scintillante armatura, principe splendente, ineffabile. Lontano.”

Terminata l’esecuzione, Tomo si sistemò la sciarpa perplesso:
“E’ un testo minimalista, ma non è male.”
“Ne convengo.” annuì Masashi “Ma c’è la partitura da rendere <umana>, prima di portarla su un palco.”
Masumi lo guardò bieco, visto che la musica era opera sua.
Anche Sakurakoji fu d’accordo.
L’unico a non essersi ancora espresso era proprio Masumi, che continuava a fissare Laura con gravità.
“Allora?” chiese la ragazza accostandolo “Che ne pensi, Maestro?”
“C’è da cambiare il testo.” disse secco Hayami “Trasformarlo in un punto di vista maschile, capito? Io sono un uomo e canterò l’amore di un uomo per la sua donna. Ovviamente, anche il titolo va cambiato.”
Afferrò la partitura che la ragazza reggeva:
“Se non riesci a creare assonanze tra le parole, dovrài farlo attraverso la musica. Entrambi, musica e parole, sono elementi che si sostengono vicendevolmente. Se esprimi incertezza, anche le note dovranno rifletterla: nell’ultima battuta, cambia il si maggiore in un si bemolle. Lascia in sospeso, crea aspettativa in chi ti sente. La tua canzone, una volta uscita dal tuo strumento, diventerà di chi la ascolterà, rammentalo.”
Laura sedette in terra ed eseguì gli accordi secondo le indicazioni di Masumi.
“Hai ragione.” fu costretta ad ammettere “Così va molto meglio. Ma, se non ho cambiato la partitura, è stato solo per non offenderti.”
Hayami senior sospirò:
“Brava ragazza: è lodevole da parte tua.”
Si rivolse a Tomo:
“Per te e Masashi è ok, mi pare di capire.”
Sakurakoji annuì, mentre il batterista rivolgeva i suoi complimenti a Laura.
“Bene.” riprese Masumi “Ti ho dato volutamente l’abbozzo di uno spartito per vedere se sei in grado di lavorare in gruppo. Ti permetterò di sottoporci altri testi, d’ora in avanti. Ma a patto che non parlino più di quel signorino con gli occhi ambrati e la puzza sotto il naso.”
La Sakurakoji lo fissò interdetta.
“Ma è la mia fonte di ispirazione!” protestò.
Hayami inarcò le sopracciglia:
“Di’ quel che vuoi, ma presto ne avrai un’altra.”
Tomo tossicchiò nervoso.
“A questo punto, sono io che debbo fare ammenda.” dichiarò il front-man sconfitto “Ti porterò a cena, vuoi?”
Laura aprì e chiuse la bocca in un istante:
“A cena…con te?”
“Scherzavo.” disse Masumi ridendo “Suppongo che per te vada bene una giornata al parco giochi. Mi adeguerò: scegli.”
La ragazza ci pensò su:
“C’è un concerto degli Arc en Ciel, sabato sera. Sono riuscita a trovare i biglietti. Ti porto io con me, visto che non mi hai trattato con prevenzione. E, poi, tu pagherai la cena.”

***


“Ho fatto del tea.” annunziò Tomo picchiando alla porta dello stanzino di Sayaka “Se hai ancora mal di gola, aggiungo del miele!”
Ella lo fissò grata:
“Sei molto gentile. Ne prenderò volentieri una tazza.”
E depose le cuffie e la matita sul tavolino.
“Ciao!” disse allegramente Laura facendo capolino “Sei la ragazza di Tomino, vero?”
Sayaka si alzò per andare incontro alla sorella del violinista:
“Sono lieta di conoscerti, ma spero non ti spiaccia se ti comunico una atroce verità.”
Le fece l’occhiolino e sottovoce aggiunse di non essere fidanzata col fratello.
“Dicono tutte così.” sorrise la Sakurakoji “Poi, chissà come, si scoprono tutte incinte!”
La Otori soffocò una risata:
“Lei è troppo avanti. Non può essere tua sorella.”
“Forse,” aggiunse il violinista “è una figlia concepita in solitario… da mia madre.”
“Sì.” rimarcò la giovane “Poiché il mio giovane padre è un rincoglionito, è del tutto plausibile che io sia solo di Shizuka Kaikei.”
Stavolta Sayaka non poté trattenersi e rise fino alle lacrime.
“Studi anche tu al Conservatorio?” chiese curiosa Laura.
“No, io sono all’Itotsuboshi. Faccio recitazione.” spiegò l’altra, invitando la sorella di Tomo a sedersi sul divano.
Ella, invece, riprese posto alla scrivania.
“Sei gentile.” disse la più giovane guardandosi intorno “Ed hai proprio la faccia da attrice. Mio fratello non praticherà a lungo la castità, vedrai.”
Sayaka lanciò uno sguardo furtivo e dolce insieme al suo coinquilino.
“Lo credo anche io.” sottolineò spiazzando i due fratelli “Credo che i suoi desideri si realizzeranno presto.”
Laura storse il muso:
“Non starai pensando a Kaori Hayami, vero? Quella va bene per un corso di filosofia del minestrone…”
Si appoggiò alla spalliera del divano, incrociando le mani dietro al collo.
“Non so chi sia Kaori Hayami, ma se Tomo è innamorato di lei, non vedo come e perché io debba intromettermi.” disse piano Sayaka.
Laura sgranò gli occhi, quindi si rivolse al fratello:
“Ecco una persona intelligente che non fa la svenevole. Una che, piuttosto che implorare amore, si fa maciullare sotto un tir. Certo che voi uomini non capite un cazzo. Conosco solo un uomo che si sia fatto sedurre da una donna con la stessa filosofia di vita: ed è nostro padre.”
Tomo dovette ammettere che Laura non aveva torto.
“Capisco che, per te, due persone che vivano sotto lo stesso tetto finiscano per provare attrazione,” sospirò il ragazzo “ma non è detto che vada sempre così.”
La Sakurakoji strinse gli occhi:
“Allora, dimmi un motivo per cui non dovrebbe essere così.”
Tomo arrossì:
“Il cuore di uno dei due è già impegnato: ti va bene?”
“Con la persona sbagliata.” rimarcò Laura non doma.
“Scusate.” disse Sayaka piano “Non per intromettermi nei vostri affari. Il terzo incomodo sarei io e, per definizione, non faccio il terzo incomodo.”
“E…se lui ti baciasse?” chiese a bruciapelo la figlia di Miro, il cui romanticismo tardo adolescenziale era sempre velato da una non indifferente ironia.
“Suppongo, nel caso in cui non mi piacesse, che un bel ceffone come risposta non sarebbe male.” ridacchiò la Otori.
Tomo arcuò le labbra.
“Nel caso in cui non ti piacesse, eh?” sogghignò a sua volta Laura.
Gettò uno sguardo sul fratello:
“Sei nei guai, Tomino.”

***


“Tu sei del tutto fuori!” urlò Miro a sua moglie “Masashi è maggiorenne! Ci sono un bel po’ di anni di differenza tra lui e Laura!”
Shizuka levò gli occhi al cielo:
“Il tuo problema è il fatto che vadano al ristorante dopo il concerto degli Arc En Ciel? Sei proprio un sempliciotto, amor mio! Anche se si limitassero al Fat Burger, la sostanza non cambierebbe. E, prima o poi, puoi scommettere che nostra figlia farà visita all’appartamento dei ragazzi Hayami, visto che è sorella di Tomo e paroliera della band!”
“Paroliera della band?!” ripeté Miro “Masumi vuole portarsela a letto, questa è la verità!”
“Mi ricorda la principessina Elizabeth adescata dal cavaliere nero!” ironizzò Shizuka.
“E’ proprio perché ero un majale che ho paura per mia figlia.” disse Sakurakoji smorzando i toni.
“Ma non puoi impedirle di crescere. A sedici anni io avevo già avuto rapporti sessuali e questo lo sai anche tu.”
“Mi pare impossibile…” scosse il capo Miro “Non credevo che questo momento arrivasse così presto. E Tomo, ora, convive persino…”
“Non convive.” dissentì Shizuka “Lui e Sayaka conducono esistenze distinte e separate.”
“Ti ricordo che Tomo è anche figlio mio.” rimarcò l’attore “E, con una ragazza così vicina, finirà per cedere, puoi starne certa…”
“Laura è andata a far loro visita.” disse la Kaikei, gettando uno sguardo sul quadrante dell’orologio “Appena torna, le chiederemo come è andata. La coinquilina di Tomo è una bellissima ragazza e, per di più, sembra prendere sul serio la scuola. Ma tu non mettere la bimba sotto pressione. Non possiamo più permetterci di essere invadenti, Miro. E’ arrivato il momento che i ragazzi vadano con le loro gambe. Noi possiamo consigliarli, non impedir loro di sbagliare.”


CONTINUA DOMENICA SERA!...

 
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fufu1973
view post Posted on 8/10/2011, 07:41




Miro geloso e come non potrebbe essere così!
ma di Ian non gliene frega una cippa lippa!!non lo nominano nemmeno, l'innominato!!!
comunque, credo che a Laura Masumi non sia del tutto indifferente, la fà troppo arrabiare, e per il momento dico anche che secondo me sarebbero una coppia molto carina!!
Sayaka e Laura sembra possano diventare ottime amiche, c'è stata subito simpatia tra di loro e sembra si capiscano al volo, solo Tomino è sempre spaesato e un pò lentuccio a capire, si è fissato con Kaori e non vuole neanche fermarsi un'attimo a pensare al fatto che è evidente che Sayaka gli piace e anche molto!
Forse come sempre a quell'età ci dovrà sbattere il muso, dopo due giorni che starà con Kaori o si suiciderà dalla noia o la lascerà!
 
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view post Posted on 8/10/2011, 19:35
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Ti spiego, tesoro. Ovvio che Ian sia importantissimo per Shizuka e Miro, ma il punto è un altro: Tomo e Laura sono "i cuccioli" di casa, mentre il figlio maggiore è sempre stato forte e indipendente. Motivo per cui i genitori hanno un occhio di riguardo per entrambi.
Ma Ian, come anticipatoti, sta facendo adesso una splendida figura e non mancherà di mettersi in evidenza anche dopo gli eventi che sto tracciando!
Grazie di avermi letta!
 
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view post Posted on 9/10/2011, 15:49
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Ed eccoci qui!

Appuntamento domenicale de Ritorno nella Valle part two! Il video è quasi pronto...:lol:

Capitolo Dodicesimo

“La metamorfosi di un violinista <prestato> al rock”



Sayaka transitava davanti alla stanza di Tomo con aria assonnata.
Vide che era fermo davanti allo specchio e si massaggiava la barba cogitabondo.
“Se si vedesse un centimetro quadro della tua faccia, potresti rubare la scena agli angelici Hayami.” disse facendo capolino alla porta.
“Stai scherzando?” chiese egli aggrottando le sopracciglia.
Sayaka lo accostò, fissandolo nei grandi occhi antracite.
Tomo ebbe un lieve sussulto:
“Che hai da guardare così intensamente?”
Ella gli prese il viso tra le mani, sorridendo con aria un po’ ammiccante.
“E’ con questo stato d‘animo che intendi imbarcarti?” domandò perfida "Un chitarrista che mostri insicurezza sul suo sex appeal, è destinato a non fare presa sulle ragazzine, che s'aspettano tutt'altro."
Quella che, all’inizio, era sembrata una carezza, si trasformò in una morsa.
La mano di Sayaka reggeva ora con convinzione il mento di Tomo: lo girò a destra, quindi a sinistra.
“Ti fidi di me?”
Il quesito gettò il violinista nel panico.
“Dipende.” balbetto “Dipende…dalle tue intenzioni.”
“Beh,” rispose la Otori “potremmo sempre divertirci un po’. C’è del tempo, prima della partenza.”
Afferrò la felpa del violinista all’altezza della vita e fece per togliergliela.
Tomo era nel panico totale: non riusciva a dire una sola parola e, probabilmente, fu proprio il suo atteggiamento a far desistere Sayaka.
Lo vide a torso nudo, pressoché inerte e, dopo avere assunto una espressione di profondo imbarazzo, iniziò a ridere nel vano tentativo di stemperare la tensione.
“Aspetta.” disse riprendendosi “Guarda che non intendevo <divertirci>, in <quel senso>…”
“Ah…no?” balbettò di nuovo Tomo con gli occhi ancora sbarrati.
“Ma sei fuori?” chiese Sayaka sconcertata “Stai dicendomi che, se una qualsiasi donna ti mette le mani addosso, corri il rischio di cederle?”
“Magari non tutte.” avrebbe voluto risponderle il violinista, ma si astenne.
Il viso di Sayaka era ancora troppo vicino al suo e gli provocava un turbamento eccessivo, quasi insopportabile. Non desiderava farlo trasparire in alcun modo.
Deglutì, scostandosi un poco.
“Ok.” tagliò corto la ragazza “Torniamo al nocciolo della questione. Vuoi affidarti alle mie mani o no? Se sono una donna piacevole è anche perché mi prendo cura di me stessa. Il segreto è un taglio di capelli come si deve ed anche un minimo di deforestazione.”
“Tu non mi farai MAI la ceretta.” dichiarò perentorio Tomo.
“Non ci provo neppure.” disse scettica Sayaka “Lottare con le scimmie è del tutto inutile. Sono antipatiche e mordono.”
“Grazie.” masticò il violinista “Ho sempre pensato che la mia bravura fosse più importante del mio aspetto.”
“Vero.” sottoscrisse la studentessa “Ma non puoi regalare una emozione d’amore se sembri il fratello povero di Tarzan.”
Trafugò dalla sua camera rasoi elettrici e manuali, quindi <ordinò> a Tomo di stare assolutamente fermo.
“Tu somigli maledettamente al chitarrista di un gruppo americano.” disse Sayaka, mettendosi all’opera “Un trio di sfigati dal nome impronunciabile: il cantante è uno strafigo che si è fatto la plastica facciale per sembrare sempre giovane. Il batterista, che dicono essere il fratello del front-man, potrebbe benissimo essere assunto come degustatore di prosciutti in un allevamento di suini. Il terzo - il chitarrista - sembra un tipo tranquillo: mangia code di rospo e suona parecchi strumenti, violino incluso. Ultimamente, ha un bel taglio di capelli ed è così che ti concerò.”
“Ho capito a quale complesso ti riferisci.” fece Tomo non del tutto convinto “I miei li adorano. Sono andati a vedere tutti i loro concerti, visto che a Tokyo sono degli habitué.”
Sayaka <mollettò> la lunga chioma del ragazzo e prese a tagliare.
“Ma sei sicura di quel che fai?” chiese Sakurakoji “Forse, sarei dovuto andare da un parrucchiere vero.”
“Mia madre lo è stata.” raccontò Sayaka “Ho imparato da lei tutto ciò che so. E’ importante, per una attrice.”
E scostò la lunga chioma ramata dagli occhi.
Tomo la osservò attraverso lo specchio, sorridendo.
Dopo una buona mezz’ora, anche la barba era stata divelta.
“Come vedi,” disse la Otori “ho mantenuto una certa lunghezza dei capelli e fatto fuori i <peli superflui> senza ceretta e pinzette.”
“Stento a riconoscermi.” sospirò il violinista, passandosi una mano sul mento del tutto rasato.
Non era arrabbiato, tuttavia non riusciva davvero a riconoscersi.
“A te piaccio, così?” le chiese spiazzandola.
“Sei figlio di Miro, no?” ridacchiò Sayaka “E tuo padre è uno degli uomini più belli del Pianeta. Penso che, su quella nave, farai faville.”
Tomo la fissò esterrefatto.
“Sei stata incredibile.” disse dolcemente“Come…posso ringraziarti?”
Sayaka ci pensò su:
“Un fermacarte a forma di nave da crociera andrà bene.”
L’aveva lanciata a caso.
“No, invece.” disse Tomo prendendola per mano e fissandola con intensità “Ti regalo la nave. Tu vieni con me.”

***


Ian Sakurakoji, rinchiuso nella sua camera a imposte serrate, fissava il tetto con viso assente.
Sullo scendiletto, un cumulo di foto stracciate.
Si trattava dell'ultima <testimonianza> del suo legame con Kaori, destinata ormai ad entrare nelle grazie del fratello.
Shizuka bussò piano, ma suo figlio rispose solo quando, con la più tenera delle espressioni, ella gli chiese il permesso di entrare.
Si mise in piedi in un istante, come fosse stato sospinto da una molla e corse ad aprirle.
"Come sta il mio bellissimo figlio?" domandò con tono piano e tranquillo la signora Sakurakoji.
In realtà, celava bene tutta la sua ansia, ché non aveva mai visto Ian in quelle condizioni.
Egli, di solito reattivo e incapace di fermarsi a pensare, appariva spento, demotivato.
La realtà che gli era piombata addosso, con tutta probabilità, lo aveva sconvolto.
"Sto bene, mamma." rispose seccamente "Non mi toglierò la vita, se è questo che temi."
Shizuka inarcò le sopracciglia:
"Certo che no! Ci sono un sacco di motivi per continuare a vivere al massimo e credo che tu lo sappia bene."
"Ad esempio?" chiese con una certa ansia suo figlio.
"Il teatro." disse la donna "Il tuo lavoro, i tuoi studi, le persone che ti amano. Chigusa ed Eriko hanno chiamato un sacco di volte, questa settimana. E anche tuo fratello ti ha cercato."
"Non nominarlo neppure!" la interruppe l'attore furente "E' tutta colpa sua. Io e Kaori eravamo felici. Sarebbe giunto il nostro momento, se solo egli non si fosse messo nel mezzo."
Shizuka sospirò profondamente:
"So che quanto sto per dire non ti piacerà del tutto, ma voglio essere onesta. Non reputo la Hayami una donna adatta a te."
Il viso di Ian divenne interrogativo.
"Tu" riprese sua madre "sei un tipo che pare essere sul punto di esplodere, tanto è forte l'ansia di vita che rechi in cuore. Ma, nel contempo, sei più fragile di quanto non voglia ammettere tu stesso: hai bisogno di essere rassicurato. Kaori vive dei complessi che non capisco bene. E' una ragazza piena di talento, ma ancora immatura: cerca qualcuno che la prenda per mano e la metta davanti ad un evento già definito. Non costruisce la sua storia. La <subisce> perché non ha il coraggio di essere indipendente. Ne ho parlato con la sensei Kitajima, tempo fa, in occasione del vostro fidanzamento ufficioso ed ella convenne con me sul fatto che la vostra coppia non sarebbe durata a lungo. Tuttavia, la signora e suo marito accettarono questa sorta di rapporto, sperando magari potesse giovare al carattere chiuso della loro figliola."
Ian scosse la testa: non riteneva quella dichiarazione del tutto veritiera, anche perché Kaori si era mostrata piuttosto determinata, specie in merito alla volontà di non avere rapporti sessuali completi.
Shizuka parve leggergli nel pensiero:
"Qualunque donna provi desiderio per l'uomo che ha accanto auspica <certe cose>. Fare l'amore è quanto di più bello e gratificante possa esistere, tra due persone che si vogliono bene. Con questo, non intendo dire che chi si conserva casto fino alla <storia importante> sbagli. Ma, se mi permetti, io non credo che tu e la Hayami abbiate mai discusso di futuro di coppia."
"Lo farà con Tomo, suppongo." dichiarò il figlio con tono soffocato.
"Non lo so." disse la Kaikei a sua volta "In tutta onestà, non vedo Kaori neppure con tuo fratello. Tomo è ancora molto immaturo, dal punto di vista dei sentimenti e non solo perché non ha ancora avuto esperienze sessuali di rilievo. Forse, la figlia di Maya ha bisogno di una persona davvero adulta, che assecondi il suo desiderio di essere condotta per mano."
Accarezzò il viso chiaro di Ian con sguardo materno ed orgoglioso:
"Vedrai, dopo di lei, ti si aprirà una strada ancora più splendente. Io lo so. E' come se leggessi con chiarezza il futuro di ciascuno dei miei figli."
Ian abbracciò stretta la madre, abbandonandosi finalmente ad un pianto liberatorio.

CONTINUA DOMANI!...

 
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fufu1973
view post Posted on 9/10/2011, 18:12




CITAZIONE
Come vedi,” disse la Otori “ho mantenuto una certa lunghezza dei capelli e fatto fuori i <peli superflui> senza ceretta e pinzette.”

e vai!!!! abbiamo trovato chi depila Tomo!!!!!brava Sayaka, se penso che era stato proposto a me! che salvata!
questa ragazza è troppo carina, mi piace tanto e sono contenta che piaccia anche a Tomo, la vedo molto adatta a lui , è dolce e matura, ha le idee chiare e a Tomino serve una così che lo aiuti ad acquistare fiducia in sestesso!
ora passiamo all'amore mio!!!!
CITAZIONE
Ian abbracciò stretta la madre, abbandonandosi finalmente ad un pianto liberatorio.

madonna ho il cuorespezzato!
io lo sapevo, si capiva che dietro quel volto d'angelo e quell'aria sicura e spavalda si nascondeva tanta sensibilità, da quando si era preocuppato che il rapporto con il fratello si stesse rovinando a causa della gatta morta!!! Shizuka è una mamma dolcissima e attenta e ci voleva qualcuno che lo facesse sentire amato e che gli desse la possibilità di sfogare un pò il suo dolore! Laura sei una grande mi è piaciuto molto questo capitolo, la prima parte mi ha divertito e la seconda mi ha fatto sciogliere di tenerezza!!!amore di casa quanto lo vorrei consolare io a Iannino mio!!!!! :wub: :wub:
 
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Yayoi
view post Posted on 9/10/2011, 22:52




CITAZIONE
Tu somigli maledettamente al chitarrista di un gruppo americano.” disse Sayaka, mettendosi all’opera “Un trio di sfigati dal nome impronunciabile: il cantante è uno strafigo che si è fatto la plastica facciale per sembrare sempre giovane. Il batterista, che dicono essere il fratello del front-man, potrebbe benissimo essere assunto come degustatore di prosciutti in un allevamento di suini. Il terzo - il chitarrista - sembra un tipo tranquillo: mangia code di rospo e suona parecchi strumenti, violino incluso. Ultimamente, ha un bel taglio di capelli ed è così che ti concerò.”

Mi fari morire!!!! :lol:

Fulvia, l'hai veramente schivata. Per fortuna che abbiamo trovato una volontaria.
Cosa non ti fa fare l'amore! :wub:

Per ora gli elementi di spicco della tua ff, sono le donne (eccetto la gatta morta)!
Shizuka, che gestisce la famiglia e la coppia, Laura, che tipa sveglia, e Sayaka, dolce e decisa...una attenta ai particolari!

Sono contenta che Ian si sia dimostrato anche 'fragile'!
Propongo che sia consolato da una biondina romana ;)

 
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1840 replies since 27/9/2011, 13:38   33833 views
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