Le Rose Viola

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LauraHeller
view post Posted on 13/11/2011, 20:51 by: LauraHeller
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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E la risposta del suo Masumi... :wub:


Amore mio, le tue parole giungono a me con nitidezza estrema.
Vivo delle emozioni che percepisco. I tuoi sospiri vengono tradotti a me per il tramite di fragili bottiglie in vetro.
Il nostro problema, tuttavia, non è navigare inerti, ma approdare insieme laddove vorremmo, evitarci di sbattere contro quegli scogli che rivelano tutta la fragilità del nostro spirito.
Non avevo ponderato a dovere le mie azioni, entrando in quella casa che percepisco alla stregua di qualcosa di orrido, tanto è vana e apparente quanto i suoi abitanti.
Non riesco a lasciarla. Shiori ha bisogno di me ed ha la "fortuna" di essere più fragile di quanto non lo sia tu.
Ed è per questo che compirò il mio dovere fino in fondo.
Il richiamo dei tuoi sentimenti è così forte da straziarmi la carne. Se ti avessi qui vicino, adesso, di certo morirei all'idea di non poterti toccare.
Molto meglio starmene chiuso a Nagano. Mi evito di commettere errori su errori. Sarebbe semplice, adesso, starti a fianco, sorriderti, prometterti l'impossibile.
Ma l'idea di deluderti certamente in seguito, il pensiero che le tue braccia ricadano inerti lungo i fianchi a causa mia mi stravolge quanto il non poter far nulla.
Vorrei amarti, Maya.
Vorrei divorare la tua bocca mentre reciti la parte di Akoya innamorata e non semplicemente essere la mano invisibile di cui parli.
Questa mia mano di uomo vorrebbe condurti laddove il senso e lo spirito sono tutt'uno.
Io non sono un attore, ma la parte di Isshin la conosco a memoria. E' la dimostrazione del fatto che l'arte e la vita sono manifestazioni dello stesso essere.
Ti ho incontrata intimamente al fiume sacro, una vita fa.
Se non ti avessi vista lì, fragile e nuda come lo ero io, avrei continuato a pensare ad un sogno scarlatto, alla illusione di un uomo rapito al reale per un fugace istante.
E per una beffa degli dèi, soprattutto.
Ma <quello> non era un sogno: e, se lo era, quel sogno eri tu, Maya.
La tua semplice persona, la tua sincerità, il tuo sorriso banale agli occhi di un mondo stolto e incapace di cogliere l'essenza del vero amore.
Il mio sguardo è caduto sadicamente all'esterno. La mia auto è parcheggiata. Se parto adesso, faccio ancora in tempo.
Ma non so se debbo. Di certo, non sarebbe giusto.


 
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18 replies since 6/11/2011, 15:26   515 views
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