Masquerade

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tenshina
view post Posted on 24/10/2011, 08:47 by: tenshina
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Stregone/Strega quasi professionista

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buona settimana a tutte!
Capitoletto di transizione per iniziare...

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CAPITOLO 15

La mattina giunse troppo tardi per Maya.
Già da tempo era sveglia nel suo letto pensando alla serata che l’attendeva. Visto che le prove procedevano con soddisfazione di Kuronuma, aveva chiesto al regista di potersi assentare per motivi personali.
L’uomo aveva acconsentito, ben sapendo che erano più le volte in cui la ragazza si assentava senza dire nulla per capire i propri personaggi che quelle in cui chiedeva del tempo per se stessa.
Appena il sole iniziò a fare capolino all’orizzonte si alzò ed uscì per recarsi alla “sua” altalena. Quante volte il signor Hayami l’aveva ripescata dal suo nascondiglio? Quanta pioggia aveva dovuto prendersi l’uomo per farla tornare in sé? Ricordava ogni singolo momento. Rimpiangeva di non essere stata più avvezza alla comprensione dei cuori, perché altrimenti avrebbe presto capito il motivo della persistenza nella sua mente e nel suo cuore di quei ricordi; avrebbe certamente compreso l’origine della sensazione di pace e calore che provava ogni volta che il signor Hayami si mostrava gentile con lei.
Ripensare a quei momenti nel freddo sole mattutino le stava riscaldando il cuore. Chissà cosa sarebbe successo quella sera? Cosa le avrebbe detto il signor Hayami? Sarebbe stata capace di convincerlo a rivelarsi? E… sarebbe stata in grado di non lasciar trapelare il dolore che albergava nel suo cuore sapendolo di un’altra?

Intanto, nella strada che costeggiava il parco cittadino era parcheggiata una berlina scura di grossa cilindrata. Era da poco ferma in quel punto e non sembrava che qualcuno ne volesse uscire. Solo un fil di fumo usciva dal finestrino leggermente aperto e volteggiava disperdendosi piano nell’aria.

Shiori era particolarmente euforica quel giorno.
Aveva passato una notte agitata da sogni riguardanti Masumi e la serata che avrebbero condiviso.
Si accinse a far colazione con il suo solito latte macchiato: il suo sguardo tradiva il desiderio che il tempo passasse in fretta.
Dopo colazione si ritirò nella sua serra sperando che le sue care orchidee potessero chetare la sua anima.

Masumi Hayami spense la solita sigaretta e rimise in moto.
Andando al lavoro era passato per il parco e lì, sull’altalena, aveva scorto la sua ragazzina. Quanto era bello osservarla anche solo da lontano: la vedeva dondolarsi sulle snelle gambe, appoggiata con le mani ed il viso ad una delle catene. Le guardava gli occhi sognanti, le mani sottili e piccole, tutto il suo essere che tanto amava.
Ripromise a se stesso che niente e nessuno l’avrebbe tenuto lontano da quel tesoro! Anche se avesse dovuto rischiare di rimanere per sempre nell’ombra.
 
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