Masquerade

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tenshina
view post Posted on 20/10/2011, 09:19 by: tenshina
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Stregone/Strega quasi professionista

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CAPITOLO 13

Di ritorno verso casa, Masumi Hayami ripensò ad ogni dettaglio degli eventi appena trascorsi. In confronto, la rivelazione di come Maya avesse respinto Sakurakoji sbiadiva. Ora capiva meglio Maya: lei, negli ultimi tempi, gli era sempre sembrata in attesa di dirgli qualcosa e restia a rispondere alle sue provocazioni. Ancora ricordava il suo sguardo ferito quando l’aveva pungolata nella Valle senza rendersi conto della presenza della sua fidanzata. Capiva che fin da allora Maya voleva trasmettergli il suo cambiamento.
Si sentiva leggero: forse poteva ritenersi libero di non temere più il suo odio ed il suo disprezzo, per lo meno non per gli eventi del passato.
Se lui avesse deciso di rivelarsi, avrebbe dovuto affrontare la sua rabbia per averla ingannata, ma molte erano le motivazioni che l’avevano spinto. Iniziò a coltivare la speranza che lei avrebbe potuto perdonarlo anche per quello.
Rientrato in garage, spense il motore e chiamò Hijiri per avere un rapporto dettagliato di come si erano svolti i fatti in casa Takamiya dopo la sua partenza.
Quello che il suo collaboratore gli riferì lo incuriosì.

Maya rientrò in casa tendendo l’orecchio al rumore dell’acceleratore che dava gas all’auto del signor Hayami.
Finalmente! Finalmente era riuscita a dirgli parte della verità che le gravava in petto.
Aveva visto le spalle dell’uomo sollevarsi come libere da un macigno da cui erano gravate. Mai avrebbe pensato di poter influenzare tanto l’animo di un uomo come Masumi Hayami eppure lei lo conosceva, sapeva della nobiltà del suo spirito e della gentilezza del suo cuore.
Quanto doveva aver sofferto, da solo, ogni volta che lei lo accusava degli atti peggiori.
Ogni volta che qualcosa andava storto, “doveva” essere colpa del signor Hayami ed era stata cieca, cieca agli atti positivi che lui si era spinto a fare o causare per lei.

Shiori se ne stava tranquilla davanti alla sua toeletta in camera: ancora ripensava all’inaspettata visita del pomeriggio di Masumi.
Come aveva supposto, la freddezza solita dell’uomo non era da imputare alla presenza di un’altra donna. Il ballo in maschera sarebbe stato un’ottima occasione per lasciarla da parte ed invitare un’altra, visto che tutti sarebbero stati nascosti agli occhi indiscreti.
Invece lui l’aveva appositamente invitata.
Dopo che l’aveva lasciata sola, erano giunti i suoi sarti per mostrarle alcuni tessuti e scegliere il modello dell’abito. Si era completamente spogliata per permettere alle sartine di prendere le misure: voleva che il corsetto fosse più aderente che mai. Voleva incantare e sedurre il suo fidanzato.
Fu proprio in quel momento che il nuovo maggiordomo entrò nel grande salone: la colse così, in biancheria intima. Subito si scusò per l’intrusione, asserendo che pensava che lei si fosse ritirata nel suo salottino privato. Si inchinò, in attesa di un suo eventuale rimbrotto.
La donna guardò l’alta figura inchinata del giovane e prestante domestico. Ricordando la scintilla di apprezzamento che aveva notato subito nel suo sguardo, l’aveva congedato senza grossi rimproveri.
Era stata proprio fortunata a che il vecchio maggiordomo fosse stato sostituito da quell’esemplare di uomo: avrebbe dovuto chiedere a suo nonno se avesse potuto portarlo con sé nella nuova residenza, dopo il matrimonio. Non sarebbe stato un problema convincere Masumi: in fondo pendeva dalle sue labbra.

Chiuso nella sua stanza, nell’ala della servitù, Hijiri risentiva corrergli lungo la schiena il brivido di disagio che l’aveva colto sotto lo sguardo della fidanzata del suo principale.
Era entrato nel gran salone per il solito giro di controlli. Effettivamente non si aspettava di trovarla lì, come si era affrettato a spiegare. E, soprattutto, non si aspettava di trovarla semi-nuda. Si era subito inchinato scusandosi in attesa di essere congedato.
Aveva atteso e finalmente un mellifluo “Può andare” raggiunse il suo orecchio. Prima di uscire le lanciò una fugace occhiata: uno sguardo che ben poco aveva di misterioso e dolce seguì la sua figura fuori dalla stanza.
Questo era stato il rapporto che aveva fatto al signor Hayami. Attendeva ora indicazioni su come muoversi visto che la sera del ballo era sempre più vicina.
 
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