Masquerade

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tenshina
view post Posted on 17/10/2011, 08:51 by: tenshina
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Stregone/Strega quasi professionista

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Buona settimana a tutte...
Il bradipino ha invitato la cozzetta per evitare strane dicerie... come si districherà ora? La soluzione nei prossimi capitoli.

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CAPITOLO 10

Di ritorno dalla villa dei Takamiya, il vice-presidente della Daito Art Production non poté resistere alla tentazione di recarsi alle prove della Dea Scarlatta della compagnia di Kuronuma. Era tanto tempo, troppo, che non aveva occasione di vedere e parlare con la sua ragazzina: gli mancava la sua voce squillante perché, nonostante gli insulti che gli avrebbe affibbiato, era in grado comunque di fargli dimenticare la monotonia e l’ipocrisia della sua vita. Inoltre voleva vedere il suo volto radioso, così come gliel’aveva descritto Hijiri.
Parcheggiò la lussuosa auto lungo il marciapiede. Scese con movimenti fluidi e si avvicinò all’entrata. Il cuore gli batteva talmente forte da fargli temere che gli uscisse dal petto. Posando la mano sul maniglione della porta della sala prove trasse un profondo sospiro ed entrò. L’ampia stanza era avvolta nella penombra. Solo un’area era illuminata, quella che doveva essere dedicata ad un palcoscenico.
Lì, al centro della luce, Akoya si prendeva cura di un Isshin ferito dalla spada della battaglia.
Le sue amorevoli mani lo curavano, la sua voce calda cullava il suo riposo, il suo sguardo appassionato raccontava dei sentimenti che il giovane uomo suscitava in quel cuore puro.
Come ogni volta, Masumi guardava Maya rapito, pur non potendo fare a meno di serrare i pugni fino a incidere la pelle dei palmi con le unghie. Come poteva dar torto ai giornalisti che ipotizzavano una liaison tra i due? Vedeva lui stesso il loro affiatamento sul palcoscenico, i loro occhi che si incatenavano, dimentichi del mondo che li circondava.
Mentre le prove procedevano, non visto, si avvicinò alla buia postazione di regia.
“Buona sera signor Kuronuma!” – salutò con voce tirata senza perdere una sola battuta.
“Giovane presidente Hayami! Buona sera! A cosa debbo la sua visita?”
“Come al solito, sono venuto a vedere a che punto siete con le prove. Che cosa ne pensa? Mi pare che i due protagonisti se la cavino abbastanza bene!”
Kuronuma rispose sinceramente: “Ero preoccupato per Kitajima. Fino alla settimana scorsa sembrava essere svuotata di ogni sentimento. Veniva alle prove, pronunciava le battute, ma non riusciva a infondervi nessuna passione, tristezza, amore, calore, furore. Più volte l’ho ripresa, anche duramente. Poi, un giorno, arrivò ed era tornata quella di sempre, dando fiducia a tutta la compagnia. Come può vedere, adesso è un’Akoya radiosa.” – Kuronuma fu soddisfatto della risposta: da tempo aveva intuito il particolare interesse del giovane presidente per la sua prima attrice.
Masumi aveva chiaramente compreso a quale giorno si riferisse il burbero regista, tuttavia la sua insicurezza non poteva evitare di volere delle conferme: “Evidentemente la ragazzina aveva problemi con il suo partner, problemi che deve aver risolto abbastanza bene a quanto posso vedere.” – La smorfia della bocca rafforzò il sarcasmo nella sua voce.
Kuronuma lo guardò stranito: “No, anzi. Quel giorno i problemi con Sakurakoji si sono creati. Poi, fortunatamente, sono riusciti ad appianare le loro… ahehm… divergenze, per così dire.”
“In che senso, scusi?”
“Beh…” – Kuronuma non sapeva se mettere a parte il presidente Hayami degli eventi che si erano verificati, ma poi pensò che se l’uomo avesse voluto notizie non avrebbe faticato a procurarsele – “Ecco, Kitajima quel giorno ha detto a Sakurakoji che non può ricambiare i suoi sentimenti e il ragazzo ha stentato ad accettare la sua decisione.”
Masumi Hayami quasi non riusciva a credere a quanto aveva appena sentito. Ah, il suo cuore stava cantando!
“Capisco. Certo, non si direbbe!”
“Che vuole che le dica?! Kitajima è riuscita finalmente ad essere chiara con quel ragazzo. Certo, era deluso, ma ha capito che non poteva continuare una corte indesiderata. L’importante comunque è che abbiano ritrovato l’affiatamento sul palcoscenico.”
Il giovane chiese se poteva restare ad assistere ancora qualche minuto. Il regista non si oppose: “Faccia pure con comodo, presidente. Le prove sono quasi giunte al termine: fra una decina di minuti farò riaccendere le luci”.
Masumi si rilassò sulla piccola sedia, godendosi lo spettacolo della piccola creatura che impersonava la dea scesa in terra. La sua mente era in fibrillazione: pensava freneticamente. Il giorno successivo in cui Maya aveva ricevuto il messaggio dell’ammiratore aveva trovato la forza di fermare gli approcci di quel ragazzo. Questo non faceva che rafforzare le teorie di Mitsuki e di Kuronuma. La sua segretaria sosteneva che Maya non fosse innamorata di Sakurakoji: a ragion veduta, non poteva darle torto. Kuronuma asseriva invece che lo fosse dell’ammiratore segreto. Il suo cuore iniziava a contemplare la possibilità di rivelarsi cercando di immaginare la reazione della ragazza: non riusciva però a superare il terrore di essere odiato ancora di più. Rivelarsi significava distruggere la figura dell’uomo di cui era innamorata: l’uomo amato, in realtà, era colui che più lei odiava. Tuttavia, una flebile ed assurda luce stava facendosi largo nel suo animo.
Nella penombra si alzò e si diresse verso l’uscita, mentre alle sue spalle Kuronuma stava dando il segnale di accendere le luci.

Maya si riscosse lentamente dalla maschera di Akoya, si alzò e si diresse verso i camerini. Mentre usciva dalla sala, le parve di scorgere l’alta figura di spalle del signor Hayami, ammantata dal solito lungo impermeabile grigio. Si disilluse subito: era troppo impegnato per venire ad assistere alle sue prove.
Velocemente si cambiò d’abito e, salutando gli altri, uscì in fretta dirigendosi verso casa.
Rifletteva sul nuovo rapporto che stava cercando di creare con Sakurakoji, quando si sentì chiamare.

Edited by tenshina - 17/10/2011, 12:54
 
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