Masquerade

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tenshina
view post Posted on 14/10/2011, 08:16 by: tenshina
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Stregone/Strega quasi professionista

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CAPITOLO 9

I giorni passavano veloci.
La sera del ballo in maschera si avvicinava, ma Maya non se ne preoccupava. Hijiri le aveva assicurato che il suo ammiratore stava organizzando tutto per il meglio e che lei avrebbe dovuto concentrarsi solo sulle sue prove.
La mattina si svegliava, chiacchierava amichevolmente con Rei durante la colazione, andava alle prove. La sera rientrava, cenava e si chiudeva in camera aspettando il sonno ristoratore mentre fantasticava su come si sarebbe comportata la sera del ballo. Sapeva che l’emozione le avrebbe attanagliato lo stomaco, ma sapeva anche che sarebbe stata la sua unica occasione per esprimere la sua gratitudine e tutto l’amore di cui era capace, convincendolo che poteva rivelarsi, che non doveva temere.
Era un obiettivo arduo, lo sapeva, perché non poteva far capire al signor Hayami che conosceva il suo doppio ruolo e doveva anche ricordarsi che Masumi Hayami era un uomo fidanzato con una bellissima ed altolocata signorina.
Sospirò: si chiese se sarebbe rimasto sconvolto, l’austero Masumi Hayami, se avesse saputo di quali fantasie era protagonista nella mente di quella ragazzina.
Forse era questo che intendeva la signora Tsukikage quando affermava che due anime gemelle non potevano che cercarsi pazzamente quando si incontravano: lei sicuramente era pazza.

Rei Aoki notò il cambiamento dell’amica. L’ombra che la perseguitava nelle ultime settimane era sparita e Maya sembrava essere rifiorita e divenuta donna. Aveva gli occhi ridenti. Tutto il giorno aveva lo sguardo di quando saliva sul palcoscenico. Lo sguardo di chi amava.
L’energica ragazza restò interdetta: sapeva dell’attaccamento di Maya al suo ammiratore, ma mai avrebbe immaginato che la ricomparsa di quella figura misteriosa provocasse un cambiamento tanto radicale.
Al contempo, era preoccupata: se l’uomo non si era mai mostrato, doveva aver avuto le sue ragioni. Quindi lei temeva che prima o poi Maya sarebbe dovuta tornare con i piedi per terra perché non era detto che l’invito al ballo in maschera si rivelasse più di quello che era. Quante volte aveva sperato la giovane attrice di veder rivelata l’identità nascosta? Ogni volta era rimasta delusa. Rei ricordava ancora l’invito al ristorante prima della rappresentazione de “ Le Due Regine”: anche quello si era rivelato solo un mezzo dell’ammiratore per aiutare Maya ad interpretare la dolce e solare Ardis, con la partecipazione inconsapevole di Masumi Hayami.
Concluse alla fine che altro non poteva fare se non aspettare e supportare Maya nel caso in cui anche questa volta non ci fosse stato nessun risultato.
Rei non poteva sapere che la piccola Maya già conosceva l’identità di quell’ombra che l’aveva seguita.

Karato Hijiri stava seguendo pedissequamente le indicazioni del suo principale. Aveva sorvegliato la villa dei Takamiya annotando tutti i movimenti in entrata ed in uscita. Alla fine aveva fatto domanda di essere assunto quando il capo dei domestici aveva inspiegabilmente dato le dimissioni.
Voci di corridoio sussurravano che avesse ricevuto una cospicua eredità. In realtà, lui sapeva che il signor Hayami aveva fatto in modo di farlo assumere presso un’altra famiglia molto altolocata dell’estremo nord del Giappone.
Forte delle sue false referenze, Hijiri era stato prontamente assunto: la famiglia non poteva certo permettere che la numerosa servitù si auto-gestisse. L’impiego di maggiordomo consisteva in un impegno effettivo abbastanza limitato nel tempo; inoltre aveva accesso a tutte le stanze della residenza. Questo gli consentiva di girovagare indisturbato, raccogliendo informazioni e pianificando le sue mosse in vista della sera del ballo in maschera.
Era stato molto sollevato quando il signor Hayami aveva deciso di incontrare Maya. Lei era diventata anche la sua protetta. Dopo tutti gli anni passati a seguire le evoluzioni e a risolvere le problematiche relative alla ditta M. aveva fatto sue le intenzioni del suo capo, capendone anche i sentimenti: il radioso sorriso della ragazza, la sua bontà d’animo, la sua schiettezza e la sua forza, tutto, aveva contribuito a ridare il cuore all’algido superiore. E, nel momento stesso in cui riprendeva a battergli nel petto, il suo cuore gli veniva rubato inesorabilmente dalle stesse virtù.
Hijiri era grato a Maya. Masumi Hayami era quello che aveva dato un senso alla sua vita di uomo inesistente e soffriva nel vedere l’odio e la sete di vendetta, l’ambizione e la freddezza che albergavano in quell’animo che lui sapeva essere nobile.
Ricordava ancora il primo incarico che gli aveva affidato in relazione a Maya. Quando gli aveva parlato della ragazza aveva mantenuto il solito atteggiamento freddo e distaccato, ma quando l’uomo gli aveva chiesto come mai si interessasse per la prima volta ad un’attrice, per di più tanto inesperta, con lo sguardo perso in lontananza ed un lieve tremito nella voce, il giovane aveva affermato: “Maya Kitajima ha ancora la forza di vivere per i suoi sogni e arde della passione necessaria per raggiungerli. Non permetterò a nessuno di spegnerne la fiamma.”
Erano passati anni da allora: aveva visto tutti i mutamenti nel cuore del suo principale. Dall’istinto di protezione iniziale era passato all’attaccamento: non passava settimana senza che l’importante Masumi Hayami, vice-presidente della Daito Art Production, non trovasse modo di incontrarla casualmente e divertirsi a battibeccare con lei. Dall’attaccamento all’amore il passo fu breve: come poteva non riconoscerlo dopo la morte della signora Haru e tutto quello che fece per farla ritornare a vivere nel mondo dell’arcobaleno? Da quel momento il suo cuore fu attraversato da sentimenti sempre più forti e totalizzanti: il desiderio, glielo leggeva nello sguardo ogni volta che parlavano di lei e pensava di non essere visto; la gelosia, ad ogni notizia riguardante i suoi partner di scena; il tormento, quanto soffriva per l’odio ed il disprezzo che credeva di vedere nello sguardo di Maya ogni volta che la incontrava; l’altruismo, donava tutto di sé per favorirla.
L’uomo ombra della Daito sperava che, indossando una maschera, questa volta Masumi Hayami sarebbe riuscito ad essere se stesso. Chissà che non avesse potuto finalmente provare anche la felicità, la completezza, l’appagamento ed il senso di appartenenza che l’amore dona ai fortunati che glielo consentono!

Saeko Mitsuki, nel frattempo, aveva dato le disposizioni necessarie ai sarti della Daito per il taglio e la cucitura dei costumi. Era molto soddisfatta delle idee che aveva avuto in merito ai decori: il signor Hayami avrebbe sicuramente apprezzato. Doveva solo procurarsi gli accessori ora: maschera, gioielli, scarpe.
La donna non avrebbe mai creduto possibile di poter ricordare il giorno in cui l’animo tormentato e ferito del giovane uomo avrebbe provato ad emergere dal pozzo senza fondo in cui si era voluto nascondere.
Era fermamente convinta che i suoi sentimenti fossero ricambiati, pertanto credeva che anche nascosti dalle maschere, una volta che i due avessero iniziato a parlare sinceramente, non più semplici caricature di se stessi – l’ammiratore e l’affarista senza scrupoli, da una parte, e la ragazzina sfrontata e sprezzante, dall’altra – le loro anime veramente si sarebbero incontrate.

Shiori Takamiya non stava più nella pelle. Il suo bel fidanzato l’aveva invitata ad un ballo in maschera e, adesso, non vedeva l’ora di parteciparvi.
Ancora ricordava lo sguardo languido di Masumi mentre la invitava: erano nel salotto di villa Takamiya mentre il nuovo assunto supervisionava il servizio del tè da parte della servitù.
Masumi le aveva fatto una sorpresa presentandosi inaspettatamente a metà pomeriggio a casa sua. Si era cortesemente scusato di non averla avvisata e le aveva proposto quel piacevole diversivo alla solita routine.
Lei aveva naturalmente accettato entusiasta: non aspettava altro di vedere come si sarebbe comportato il freddo fidanzato nascosto da una maschera. Shiori avrebbe convocato immediatamente i suoi sarti personali per iniziare a confezionare l’abito. Avrebbe sedotto il suo fidanzato con lo stesso fascino di una figlia dei dogi.
Hijiri aveva assistito alla scena pensando che il suo capo avrebbe benissimo potuto fare l’attore: dovette sforzarsi non poco per non sorridere sarcasticamente.

Eisuke Hayami, chiuso nella sua villa, cercava di capire cosa stava accadendo.
Vedeva suo figlio fare delle strane mosse e non riusciva a coglierne il senso: l’assunzione di Hijiri presso i Takamiya ne era un esempio.
Che avesse deciso finalmente di muoversi? Lo sperava, ma ancora non scorgeva il disegno d’insieme.
Avrebbe atteso.
 
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52 replies since 4/10/2011, 13:01   888 views
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